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sabato, Aprile 20, 2024

Lavoro, sanità e infrastrutture le priorità del Conte bis. Veleni e colpi bassi in Regione

AperturaLavoro, sanità e infrastrutture le priorità del Conte bis. Veleni e colpi bassi in Regione
Di GIOVANNI MINICOZZI

Nelle prossime ore il governo Conte bis entrerà nel pieno delle sue funzioni dopo aver incassato la scontata fiducia da entrambi i rami del parlamento.
Il Molise guarda con fiducia al nuovo  esecutivo e attende  interventi straordinari per avviare a soluzione  ataviche  emergenze che mettono a rischio non solo la sopravvivenza di migliaia di famiglie ma anche l’autonomia istituzionale della Regione.
Lavoro, sanità e infrastrutture rappresentano,  da diversi anni, la debilitazione del nostro territorio relegandolo nel sottosviluppo e nella povertà.
Il primo banco di prova del premier Giuseppe Conte, per la parte che ci riguarda,  sarà la modifica del contratto istituzionale di sviluppo. È del tutto irrazionale,  infatti, sprecare duecentoventi milioni di euro tra rifacimento marciapiedi e fognature, valorizzazione dei tratturi e finanziamento a una società privata, la Ecomont,  in precedenza esclusa da altro bando dalla stessa Invitalia che gestisce il Cis.
Poco importa che tale società venga sponsorizzata dai vertici della Regione nei confronti dei quali è emerso un palese intreccio di interesse per attività professionale  storica e attuale con la Ecomont S.r.l.
Confidiamo nelle iniziative sia della delegazione parlamentare del M5s, che aveva già espresso perplessità sui tratturi e sulla Ecomont , sia sui rappresentanti del Pd Vittorino Facciolla e Michela Fanelli, oggi sostenitori del nuovo governo, che avevano indicato la strada più logica per utilizzare i duecentoventi milioni del Cis, ovvero finanziare la realizzazione di una arteria viaria importante per la disastrata viabilità regionale come la bretella Venafro-San Vittore o il viadotto sul lago di Guardialfiera anticipando così la famigerata quattro cose.
Per quanto riguarda  l’emergenza occupazionale il governo e la Regione devono risolvere il tema degli ammortizzatori sociali per centinaia di lavoratori alla canna del gas e rilanciare le filiere, distrutte da sette anni di incapacità della politica nostrana, puntando anche su massicci investimenti in infrastrutture e contro il dissesto idrogeologico.
Sulla sanità,  infine, il governo Conte deve garantire il rispetto del diritto costituzionale alla salute anche per i molisani attraverso l’incremento del fondo sanitario regionale, il potenziamento della medicina sul territorio e la deroga per ripristinare il dea di II livello al Cardarelli di Campobasso.
Per raggiungere tali obiettivi però servirebbe anche una maggioranza capace  e compatta alla Regione ma la ripresa dell’attività istituzionale riparte con il piede sbagliato.
Infatti il governatore Donato Toma, che continua a nicchiare sulla verifica politica,  ha convocato una riunione della maggioranza alla quale non hanno partecipato né Michele Iorio né Aida Romagnuolo e neanche Massimiliano Scarabeo mentre Filomena Calenda ha abbandonato il vertice in corso d’opera.
Una situazione di palese difficolta’ che solo il governatore si ostina a non vedere e ciò crea ulteriori ostacoli sia per il rilancio occupazionale e produttivo sia per la riorganizzazione del sistema sanitario regionale.
Aida Romagnuolo parla addirittura di estorsione e ricatto nei confronti di chi non si allinea alla volontà di Toma e della maggioranza.
In realtà  nel centrodestra in Regione e’ cominciata la stagione delle ripicche e dei veleni.

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