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giovedì, Aprile 25, 2024

Campobasso, dopo anni tornano ad aumentare i residenti

CampobassoCampobasso, dopo anni tornano ad aumentare i residenti

Fino a qualche anno fa il trend non prometteva nulla di buono e il lento spopolamento di Campobasso, che in un decennio ha perso quasi diecimila abitanti, sembrava inarrestabile.

I dati del 2018, invece, segnano un’inaspettata inversione di marcia e il numero di residenti nel capoluogo è tornato a salire, anche se la popolazione resta per ora al di sotto dei 50mila abitanti.

All’inizio del nuovo millennio, oltre all’assenza di prospettive di lavoro, l’indicatore che aveva più inciso sul lento ma inesorabile abbandono della città era stata la cosiddetta bolla immobiliare. Il valore delle case, cioè, con il passaggio dalla lira all’euro aveva provocato una migrazione nei paesi della cintura: Ripalimosani, Mirabello, Campodipietra, Oratino, Ferrazzano. E a lasciare il capoluogo erano state soprattutto le coppie più giovani.

Un fenomeno che a distanza di qualche anno, probabilmente di pari passo con un decremento secco del valore degli immobili, in alcuni casi anche del 50 per cento, potrebbe essersi arrestato.

I numeri del 2018, il dato emerge dal Documento unico di programmazione 2020-2022 del Comune di Campobasso, dicono che la popolazione residente è di 49.668 abitanti: 406 in più rispetto al 2017. Le donne quasi 26mila sono duemila in più rispetto agli uomini.

La maggior parte degli abitanti, quasi la metà 48,3%, resta di un’età compresa tra i 30 e i 64 anni. Una popolazione per lo più matura, mentre la fascia più bassa è proprio quella rappresentata dai bambini tra zero e quattro anni: appena il 3,3 per cento. Invariato l’andamento negativo tra le nascite e i decessi il cui saldo è a favore di questi ultimi.

Resta però da sottolineare l’inversione di tendenza, che pone peraltro Campobasso tra le poche città in Molise ad aver recuperato popolazione residente. La sfida è quella di programmare azioni che diano speranza di futuro soprattutto alle nuove generazioni e di attrarre anche gente da fuori per evitare che da qui al prossimo decennio l’età media dei cittadini che abitano nel capoluogo sia ancora più avanzata.

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