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mercoledì, Aprile 24, 2024

Molise tra sogni, realtà, menzogne, tratturi e pecore. Palazzi del potere accerchiati dai disperati

AperturaMolise tra sogni, realtà, menzogne, tratturi e pecore. Palazzi del potere accerchiati dai disperati
di GIOVANNI MINICOZZI
Serve coraggio,  tanto coraggio, per poter affermare che nel Molise  tutto va bene come affermano dolosamente diversi esponenti politici che governano la Regione e, perfino, alcuni organi di informazione.
 In realtà la situazione è drammatica e coinvolge tutti i settori nevralgici: lavoro, sanità, infrastrutture.
In questi giorni assistiamo a reiterati proclami autocelebrativi mentre la situazione è in continuo degrado .Le vertenze simbolo quali Ittierre, Gam e zuccherificio, nonostante i tanti vertici convocati  dal Presidente Donato Toma con  i sindacati, non trovano alcuna soluzione. Per la Ittierre restano bloccati i fondi stanziati dal governo per la concessione della mobilità in deroga,  ottocento famiglie sono alla canna del gas e non hanno più i soldi per mangiare e vivere decentemente. Dopo oltre un anno di promesse e di attesa Donato Toma ha deciso di chiedere una deroga al governo mentre il deputato del M5s Antonio Federico aveva già assicurato che il problema era stato risolto dal consiglio dei ministri. Chi mente? È perché la Regione ha atteso oltre un anno per chiedere una deroga? Perché il governo ha inviato i fondi per la mobilità in deroga se non possono essere utilizzati?
 Misteri della politica nostrana e della burocrazia irresponsabile.
Vicenda paradossale anche quella relativa alla Gam per la quale ci si ostina a rincorrere Agricola Vicentina che da tempo ha comunicato il suo totale disinteresse per il macello mentre lo zuccherificio è sepolto da un cumulo di macerie.
Gli ex lavoratori, tutti insieme, continuano a presidiare le sedi del consiglio regionale e della giunta ma appare difficile che possano ricevere risposte concrete da questa politica incapace e in altre faccende affaccendata.
I sindacati, finalmente, hanno lanciato il grido di allarme
“Non possiamo più collezionare vertenze che si aggiungono alle vertenze che già esistono e sono irrisolte da anni – ha dichiarato Tecla Boccardo della Uil. Siamo in allarme rosso, il mondo del lavoro è a rischio, non è a rischio soltanto per quelle che sono le emergenze del momento ma è a rischio la prospettiva futura del mondo del lavoro e insieme al lavoro ovviamente anche le prospettive future di sviluppo di questa Regione. I soldi ci sono, vanno utilizzati al meglio,  vanno utilizzati in qualità e vanno utilizzati innanzitutto per le inprese che già esistono e resistono su questo territorio piuttosto che aspettare nuove  imprese che forse non arriveranno mai.E’ chiaro che questo Molise  non è competitivo, non è attrattivo e quindi bisogna avere il coraggio di fare quelle azioni a volte anche impopolari ma che sono necessarie perché i molisani non vogliono che i soldi tornino indietro. I molisani sono stufi di aspettare” ha concluso Boccardo.
Oltre al lavoro che non c’è  ai molisani non è concesso neanche una mobilita decente con strade e ferrovie  del tutto inadeguate mentre sono costretti ad ascoltare roboanti annunci su una quattro corsie che esiste solo nella mente di coloro che vendono fumo.
Dulcis in fundo il sistema sanitario che non “sana” nessuno con la cronica carenza di organici, chiusura dei reparti, doppi turni che stressano il personale pronto a scioperare.
Peraltro il prefetto di Campobasso Maria Guia Federico si lava le mani e non risponde alle pressanti richieste dei sindacati per tentare di  evitare lo sciopero del personale sanitario già proclamato. Nessuna mediazione della Prefettura  per  le tante vertenze di lavoro aperte che rappresentano  un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Niente di nuovo neanche dal Governo che con il Contratto Istituzionale di sviluppo si accinge a sperperare 220 milioni di euro per foraggiare società private e la comica sceneggiata dei tratturi tra le vibrante proteste di decine di sindaci del Molise.
Con tale logica di sviluppo, che non produrrà nessun beneficio per risolvere il dramma della disoccupazione, sarebbe opportuno incentivare i pascoli e promuovere allevamenti di pecore, capre e mucche per ritornare agli inizi del secolo scorso.
 Purtroppo è questo il Molise reale e sarebbe opportuno e doveroso per il bene della Regione  che tutti raccontassero la verità anzicché vendere fumo e frottole.

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