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martedì, Aprile 23, 2024

Regione, maggioranza instabile tra cambi di casacca e riposizionamenti. Caccia alle poltrone e crisi irrisolte

AperturaRegione, maggioranza instabile tra cambi di casacca e riposizionamenti. Caccia alle poltrone e crisi irrisolte

di GIOVANNI MINICOZZI

 Non c’è pace per il presidente della Regione Donato Toma alle prese con situazioni drammatiche che coinvolgono migliaia di famiglie molisane. Il  lavoro che non c’è, le crisi aziendali sempre aperte, la sanità in coma profondo , le infrastrutture da terzo mondo: sono questioni ataviche, molte delle quali ereditate dal passato,ma ancora irrisolte dopo oltre un anno di governo  e non poteva essere il contrario  considerato che diversi esponenti dell’esecutivo e quasi tutti i dirigenti apicali risultano essere gli stessi che in passato hanno sostenuto la giunta guidata da Paolo Frattura.  Finita da tempo la luna di miele oggi gli stessi componenti della maggioranza di centrodestra che governa la Regione mostrano chiari segnali di nervosismo e di insofferenza nei confronti di una situazione politica e amministrativa che desta preoccupazione in molti inquilini di Palazzo d’Aimmo.  Per tentare di salvare l’anima e la poltrona alcuni dei consiglieri regionali cercano di ricollocarsi in gruppi alternativi, sempre nell’ambito del centrodestra, in una sorta di “si salvi chi può” e  per tentare di dare una svolta provano a riposizionarsi anche in vista di possibili nuovi equilibri della giunta regionale o per mantenere il posto di assessore oppure per defenestrare quelli attuali. Il più attivo in tale direzione appare il vero vincitore delle ultime elezioni amministrative anche se fortemente penalizzato dall’esito del ballottaggio al comune di Campobasso, ovvero l’assessore regionale ai lavori pubblici e ai trasporti Vincenzo Niro. Lo stesso Niro ha  recuperato posizioni importanti nella giunta di Termoli e si appresta a collocare un suo uomo alla presidenza della provincia di Campobasso.  Secondo spifferi trapelati dal Palazzo l’assessore potrebbe aggregare nel suo gruppo consiliare nomi eccellenti  quali il presidente del consiglio Salvatore Micone, con la garanzia di restare al vertice di Palazzo d’Aimmo alla scadenza di metà mandato, Filomena Calenda e Armandino D’Egidio oltre agli eletti della prima ora  Andrea Di Lucente e Antonio Tedeschi. Il piano di azione di Vincenzo Niro appare chiaro:  rafforzare il gruppo Popolari per l’Italia, mantenere la sua intoccabile posizione di assessore, puntare alla presidenza del consiglio con Salvatore Micone e a un secondo assessorato in vista anche di possibili elezioni politiche anticipate. Nelle ultime ore però, secondo i bene informati, gli stessi consiglieri regionali avrebbero intrapreso un percorso di avvicinamento alla Lega, attraverso il coordinatore regionale dell’Abruzzo Giuseppe Bellachioma, con l’obiettivo di defenestrare Luigi Mazzuto e gestire il nuovo assetto della Giunta . Il tutto però passa attraverso volontà di Donato Toma il quale potrebbe condividere la formazione di un gruppo forte, anche per bloccare le richieste di Michele Iorio e di Quintino Pallante, oppure il Governatore potrebbe puntare i piedi e decidere diversamente avendo la possibilità di mandare tutti a casa con le sue dimissioni.  Dunque i giochi sono cominciati ma gli sbocchi finali, al momento, sono imprevedibili mentre i lavoratori assediano i palazzi della politica per tentare di risolvere le loro drammatiche situazioni.

 

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