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venerdì, Aprile 26, 2024

La Caporetto del centrodestra a Campobasso, referendum contro la Giunta regionale. Iorio:”Voltare pagina”.

EvidenzaLa Caporetto del centrodestra a Campobasso, referendum contro la Giunta regionale. Iorio:"Voltare pagina".

di GIOVANNI MINICOZZI

Il centrodestra con il vento in poppa ha vinto in tutta Italia ma non a Campobasso.
Il risultato delle amministrative nel capoluogo di Regione ha premiato Roberto Gravina e la lista del M5s, che hanno stravinto la competizione, e ha determinato la catastrofe elettorale per il centrodestra.
Non sarebbe corretto però addebitare la sonora sconfitta solo alla candidata Maria Domenica D’Alessandro che ha fatto quello che poteva in un contesto politicamente sfavorevole, così come non sarebbe corretto individuare i responsabili in alcuni esponenti della maggioranza e della giunta regionale che, secondo alcuni osservatori, avrebbero profuso uno scarso impegno nella tornata elettorale del ballottaggio.
Ne’ si può individuare la responsabilità in una parte del Pd e del centrosinistra che hanno votato Roberto Gravina.
È molto probabile invece che la luna di miele tra la giunta regionale e i Campobassani sia già finita poiché molti elettori del centrodestra hanno scelto Roberto Gravina.
In un anno di governo sono state tante le inadempienze di Palazzo Vitale fino al punto di far rimpiangere Paolo Frattura con il quale la giunta di centrodestra ha dimostrato totale continuità sia nell’assetto organizzativo sia nelle strategie politiche condite, peraltro, da atteggiamenti arroganti e, a volte, imbarazzanti.
L’ex governatore Michele Iorio chiede, senza peli sulla lingua, di voltare pagina per tentare di recuperare la fiducia dei molisani:
“Quando c’è un risultato così chiaro, direi eclatante’ come quello di Campobasso bisogna prendere atto che c’è stata una sconfitta del centrodestra nel capoluogo di Regione ed è chiaro che la prima cosa da fare più che andare alla ricerca di singole responsabilità è quella di guardare all’interno della maggioranza, approfondire i temi e il perché è successo quello che è successo e cercare di correggere il tiro. A un anno di governo c’è tempo per poter porre rimedio a una situazione che indubbiamente non gode del favore della città capoluogo”.
– Quindi lei chiede una analisi del voto nella maggioranza di centrodestra alla Regione?
“La prima cosa da fare è quella, non credo ci siano altre strade. Nascondere la testa sotto la sabbia non serve a nessuno, anzi potrebbe addirittura essere scambiata per presunzione o per disprezzo del voto popolare. Ce stata una indicazione chiara di dissenso e questo dissenso è maturato per effetto di alcune problematiche che naturalmente sfuggono ad un esame a caldo e hanno bisogno di una riflessione seria. Ognuno è coinvolto, non ci sono personaggi non coinvolti o che si possono permettere di accusare gli altri. C’è un’analisi serena da fare perché si possono trovare soluzioni diverse per essere più graditi al popolo “.
– Qualcuno addebita la responsabilità alla candidata Maria Domenica D’Alessandro.
” Lo escludo nella maniera più assoluta. Credo che la D’Alessandro abbia avuto tanto coraggio ad accettare la candidatura e ha svolto una campagna elettorale in tranquillità ricevendo anche notevoli apprezzamenti. Il dato politico è che il 70% degli elettori che hanno votato a Campobasso hanno votato contro la politica del centrodestra A Termoli invece il centrodestra ha vinto.
” E questo aggrava ancora di più l’analisi su Campobasso perché evidentemente Termoli, che è un po’ più sganciata dalla politica regionale e più autonoma , oserei dire indipendente dalle politiche regionali o poco influenzabile dalle politiche regionali rispetto a Campobasso. Termoli, invece, dimostrando compattezza ha battuto un centrosinistra che ha peccato di arroganza e ha peccato soprattutto sulla scelta che i cittadini di Termoli non l’ hanno perdonata che è quella del famoso tunnel. Credo che questo sia un dato da prendere in considerazione ” – ha concluso Michele Iorio.
Al momento, però, sembra che Donato Toma si autoassolva da qualsiasi responsabilità ma il segnale lanciato dai campobassani non lascia dubbi.

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