Medici militari in corsia per evitare la chiusura di alcuni reparti negli ospedali della regione. L’idea è stata proposta dalla struttura commissariale guidata dall’ex generale della Finanza, Angelo Giustini e dalla sub commissaria Ida Grossi, e oggi è arrivata sui tavoli del ministero della Salute e di quello della Difesa.
Si tratterebbe di medici militari specialisti da impiegare per almeno cinque mesi, in quei reparti particolarmente in sofferenza da una dozzina d’anni.
“Mancano ortopedici, chirurghi, ginecologi, anestesisti e infermieri, e con l’arrivo dell’estate la situazione non può che peggiorare – ha motivato nella relazione invitata ai ministeri il commissario ad acta della sanità molisana, Angelo Giustini.
L’evidente contrazione di risorse mette sempre più a rischio il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.
Un problema, quello relativo alla cronica mancanza di personale medico e infermieristico, che già da mercoledì potrebbe determinare “la chiusura dei reparti di ortopedia e traumatologia dell’Ospedale di Isernia e Termoli, poi a seguire le altre specialità – hanno spiegato dall’azienda sanitaria – con la chiusura di altri reparti”.
Medici militari nelle strutture molisane dunque per almeno cinque mesi. “Il tempo necessario – ha chiarito Giustini – affinché il decreto Calabria possa essere approvato, più il tempo per espletare i concorsi consentendo di superare lo stallo nella governance del Servizio Sanitario Regionale e del diritto all’equità e universalità di accesso dei cittadini”. Intanto il ministero della Difesa ha individuato un elenco di 105 camici bianchi che operano nella sanità militare, che possono essere selezionati e impiegati in quella civile.
I medici hanno le specializzazioni utili al Molise per evitare di chiudere i reparti. La decisione spetta ai ministeri della difesa e della salute.