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sabato, Aprile 20, 2024

Si vince con idee e programmi. Non criminalizzando gli avversari

AttualitàSi vince con idee e programmi. Non criminalizzando gli avversari

di Angelo Persichilli

Lo confesso, sono molto contento per i risultati delle europee. No, non sono contento per la vittoria di Salvini, perché di vittoria si tratta, ma sono contento per la sconfitta di coloro che hanno trasformato il voto in un referendum su Salvini e sono stati puniti. Hanno cercato di fare di Salvini il capro espiatorio di tutti i problemi italiani per mascherare le loro abissali lacune di carattere politico e sociale che la loro obsoleta ideologia non riesce, e non può, riempire.

Sono contento per la sconfitta di coloro che fanno opposizione criminalizzando chi non è d’accordo con loro, sono contento per la sconfitta di coloro che creano problemi surrogati per nascondere quelli veri e mascherare il loro encefalogramma piatto quando si parla di soluzioni. Sono contento per la sconfitta di coloro che usano i problemi della gente per dare ossigeno a ideologie ormai sparite perché perdenti, soprattutto sono contento per la sconfitta delle banderuole che sono state contro l’Europa al momento della creazione e che ora si appropriano del concetto per condannare chi l’Europa l’aveva creata chiamandoli ora demagogicamente ‘sovranisti’.

Sono contento per la sconfitta di coloro che predicano giustizia, libertà e democrazia a chi invece questi valori li ha sempre difesi da qualsiasi ideologia che li ha maltrattati. Sono contento per la sconfitta di coloro che sono contro una dittatura dopo avere difeso un’altra solamente di segno opposto.

Sono contento per la sconfitta di coloro che accusano Salvini di non essere in grado di risolvere i problemi che essi hanno creato durante la Prima e la Seconda Repubblica, sono contento per la sconfitta di coloro che, a causa della loro incompetenza, sono riusciti a fare diventare la Lega il primo partito d’Italia. Soprattutto sono contento per la sconfitta di coloro che sono riusciti a fare di Salvini l’unico politico che offre forse non soluzioni, ma almeno la speranza che qualcosa cambi.

Il nazifascismo e il comunismo hanno insanguinato lo scorso secolo provocando milioni di morti e distruzione. Con loro, per fortuna, abbiamo chiuso. Dobbiamo però evitare che queste due infauste ideologie avvelenino il nuovo secolo attraverso la creazione dei loro opposti e cioè dell’antifascismo e l’anticomunismo. Ricordiamoci, queste due ideologie hanno bisogno l’una dell’altra per giustificare la loro esistenza.

Sono pronto a dibattere sul programma dell’attuale governo, sul quale la giuria sta ancora deliberando. Sono pronto a votare contro questo governo a due condizioni: il programma proposto non è valido e, secondo, se c’è a disposizione un programma alternativo serio, credibile e sostenibile.

Di certo non voterò contro questo governo perché qualcuno mi dice che Salvini è fascista e razzista in quanto egli non lo è!

Se questo fosse vero si dovrebbe concludere che circa la metà degli italiani sia fascista e razzista e noi tutti sappiamo che non è vero.

L’italiano è invece preoccupato per il vuoto politico e sociale al vertice del Paese. L’Italiano è preoccupato non perché sia contro gli immigrati o razzista, ma è preoccupato per il modo irresponsabile con cui si vogliono amalgamare popoli e culture come fossero ingredienti per un cocktail e non persone che hanno secoli di storia, cultura e abitudini diverse.

Per fare questo in modo serio ci vuole tempo. Lo dico in quanto ho vissuto questa esperienza in prima persona, una esperienza esaltante dove ognuno ha fatto la sua parte senza imposizioni ma con una programmazione sociale e economica che ha consentito l’integrazione senza assimilazione. Ha privilegiato il rispetto reciproco sull’imposizione, ha usato la persuasione invece delle scomuniche vaticane, ha tenuto ben distinto il programma di immigrazione da quello dei rifugiati e, soprattutto, nel secondo caso, ha cercato di aiutare chi ha chiesto aiuto ma, nello stesso tempo, di individuare le cause di queste fughe di massa, dei genocidi, e aumentare gli aiuti ai Paesi del Terzo Mondo. Non tutto è perfetto, sia ben chiaro, ma occorre guardare anche alle cause delle fughe di massa e non solo l’isterica richiesta di aprire i porti (non so poi perché solo quelli italiani) per poi far dormire i rifugiati sotto i ponti o in centri finanziati dagli italiani e dove i maggiori beneficiari sono le organizzazioni mafiose.

No, non sono contento per la vittoria di Salvini, ma sono contento per la sconfitta dei media nazionali. Sono i principali sconfitti avendo queste elezioni confermato, ma si sapeva da tempo, che non li ascolta più nessuno.

Soprattutto nel periodo pre-elettorale hanno descritto una Italia allo sfascio, economicamente e moralmente in bancarotta vittima del ‘fascista’ Salvini.

Gli italiani, ma soprattutto gli europei, li hanno smentiti. In Francia la LePen ha sconfitto Macron, in Inghilterra ha vinto il partito della Brexit (a proposito, nessuno li chiama ‘sovranisti’ o populisti), in Germania la formazione del nuovo governo è problematica e sarà più traballante di un tavolo a tre gambe, nell’Est le destre si sono rafforzate. L’unico Paese dove l’europeismo incondizionato ha trionfato è stata la Spagna in quanto, come ha detto più volte durante la campagna elettorale il primo ministro socialista Pedro Sánchez, sono stati gli aiuti dell’Europa a salvare il Paese dalla crisi economica. Nemmeno la Grecia ha votato per questa Europa e la destra ha sconfitto il socialista Tsipras. Non vi fate infatti ingannare dagli aiuti europei ad Atene. Gli aiuti giunti dell’Europa, e in modo consistente dall’Italia, sono serviti soprattutto per saldare il debito della Grecia con le banche tedesche, come richiesto dalla Markle, non per aiutare gli operai greci.

Ma tutto questo non lo troverete sulla stampa italiana (forse solo su Il Fatto di Travaglio). I grandi dibattiti sono sul ‘fascista’ Salvini.

No, non sono contento dell’avanzata delle destre in Europa, sono contento invece della sconfitta di chi chiude gli occhi di fronte ai veri problemi che affliggono gli elettori.

È Salvini la risposta a queste preoccupazioni? Non lo so, ma dico grazie a Salvini e anche a Di Maio che hanno riempito, spero temporaneamente, un pericoloso vuoto di potere che avrebbe potuto partorire iniziative veramente pericolose.

Spero che gli oppositori di Salvini capiscano che non andranno mai al governo cercando di convincere l’elettorato che Salvini sia fascista o razzista; per andare al governo occorre un programma economico e sociale che, è ovvio, ancora non hanno. E quando lo troveranno e andranno al potere, saranno loro stessi a fare cadere il loro stesso governo.

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