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giovedì, Aprile 25, 2024

Tra rabbia e disperazione il Matese suona la sveglia alla Regione. Costituito il Gruppo Pacifico Popolare. “Lavoro e non assistenza”

AperturaTra rabbia e disperazione il Matese suona la sveglia alla Regione. Costituito il Gruppo Pacifico Popolare. "Lavoro e non assistenza"

di GIOVANNI MINICOZZI
Passano gli anni ma la crisi produttiva in tutto il Molise, in particolare nell’area del Matese, non solo non trova soluzioni ma peggiora di giorno in giorno. I disoccupati di quell’area, in particolare quelli della Gam ma non solo, hanno costituito un’associazione denominata “Gruppo Pacifico Popolare ” per sollecitare le Istituzioni e la Regione a prendere provvedimenti urgenti.
I promotori hanno messo nel mirino la politica molisana , il gruppo Amadori e perfino le forze sociali:

“È un comitato di disoccupati, cassa integrati, imprenditori, rappresentanti di associazioni e semplici cittadini che avvertono la necessità di fare ascoltare alle istituzioni regionali e nazionali il grido di allarme e di dolore per l’inarrestabile spopolamento e declino socio-economico dell’area matesina.
La scelta di riunirsi in presidio temporaneo non poteva che ricadere davanti allo stabilimento della ex Gam che riteniamo sia l’emblema di tale declino, ma non perché solo la Gam è in crisi – dicono i rappresentanti del comitato. È in crisi tutto il basso Molise, tutta l’area matesina e la provincia di Isernia. Da quello che continuiamo a constatare non si muove una foglia e la Regione pensa ad altro” – accusano gli aderenti al comitato.

Quali sono i vostri obiettivi?

“Gli obiettivi immediati sono quelli di favorire l’imprenditoria, di spostare l’età anagrafica che diciamo così è molto ridotta, quindi noi chiediamo di innalzarla per poter usufruire dei contributi altrimenti l’imprenditoria non c’è , è morta e quel qualcuno che vorrebbe fare auto imprenditoria non può farlo perché non ha l’età giusta” – ha dichiarato il vice Presidente del comitato Carmine Prioriello.

Critiche anche al gruppo Amadori:

“Qui stiamo fermi al primo aprile quando Amadori al Ministero ha detto che comunque non era più intenzionato a portare avanti il progetto del macello e, da allora non vediamo alcuna proposta per la ripresa dell’attività di macellazione. Per altro la cosa certa della cassa integrazione è che è scaduta il 4 Maggio. A oggi ancora non abbiamo fatto l’esame congiunto quindi non si sa cosa sta succedendo per gli altri sei mesi” – ha detto Mauro Latessa ex operaio Gam.

A dare solidarietà anche il sindaco di Boiano, Marco Di Biase e il Presidente dei commercianti boianesi.

“La mia presenza è doverosa, la vertenza è importantissima per la nostra città. Stiamo parlando di oltre 200 famiglie che sono in questa situazione spiacevole ormai da anni. Il mio impegno è quello di portare sul tavolo regionale la situazione. Magari nell’ambito dell’area complessa di crisi si possono trovare delle soluzioni o anche nell’ambito dell’auto imprenditorialità o, comunque, con altre misure di politica attiva”‘- ha detto Marco Di Biase Sindaco di Bojano.

“Io sono qui a nome dei commercianti di Bojano per chiedere lavoro per gli ex dipendenti Gam. Noi commercianti di Bojano abbiamo una grande sofferenza economica in quest’area perché con la chiusura della Gam è venuta a mancare un apporto economico notevole” – ha tuonato il rappresentante dei commercianti bojanesi.

Senza sconti per nessuno, infine, l’affondo del segretario dell’Unione Sindacale di Base Sergio Calce:

“Questo comitato va sostenuto perché la Regione ha abbandonato l’area matesina e tutti i disoccupati che stanno vivendo da molti anni un periodo drammatico insieme alle loro famiglie.
Dobbiamo aprire una vertenza contro la Regione e attuare iniziative di protesta anche eclatanti per dare la sveglia alla giunta, al consiglio regionale e al suo Presidente Micone (che dovrebbe rappresentare quest’area) che fino ad ora non hanno risolto un solo problema legato al dramma della disoccupazione e al lavoro che non c’è”.

Così Sergio Calce ha urlato tutta la sua rabbia contro la politica nostrana che, dopo un anno di governo, non ha avanzato nessuna proposta atta a fronteggiare il dramma e la disperazione di centinaia e centinaia di famiglie.

 

 

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