di GIOVANNI MINICOZZI
Una lunghissima partita a scacchi che prevedibilmente finirà solo il 26 aprile, ovvero alla scadenza della presentazione delle liste per le amministrative del prossimo 26 maggio. Acque agitate nei due schieramenti politici di centrodestra e centrosinistra alle prese con la scelta dei candidati a sindaco nelle città di Campobasso e di Termoli. Apparentemente i giochi sembrano fatti con le ricandidature dei sindaci uscenti Antonio Battista a Campobasso e Angelo Sbrocca a Termoli, per il centrosinistra, e di Alberto Tramontano e Francesco Roberti per il centrodestra . Questi ultimi decisi a Roma dal tavolo nazionale nella “spartizione” tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia avvenuta con la scelta degli aspiranti sindaci nelle città con oltre quindicimila abitanti.
In realtà, però, nelle due coalizioni restano malumori e divisioni interne sia sulla riconferma degli uscenti, sia sui nominativi imposti da Roma.
In particolare nel centrodestra, l’assessore Vincenzo Niro ha preannunciato che i Popolari per l’Italia a Campobasso correranno da soli con il candidato sindaco Corrado Di Niro e non sosterranno Alberto Tramontano.
“Avevamo deciso che non avremmo candidato a sindaco coloro i quali hanno ricoperto incarichi con il centrosinistra e che la sintesi per scegliere il candidato del centrodestra sarebbe stata di competenza del Presidente Toma” ha dichiarato Niro.
Forti mal di pancia anche in “Prima il Molise” di Aida Romagnuolo e Filomena Calenda, “Democrazia Popolare” e in altre liste civiche che hanno sottolineato i trascorsi ondivaghi di Tramontano con frequenti cambi di schieramenti politici compresa la candidatura alla Provincia di Campobasso nella lista di Antonio Battista.
Più tranquilla la situazione a Termoli con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia pronti a sostenere Francesco Roberti, indicato da Roma, perché dicono “era uno dei tre nomi scelti anche dal tavolo regionale insieme ad Antonio Basso Di Brino e a Silvana Ciciola”.
Nel centrosinistra, invece, è scaduto il tempo per le primarie ma, secondo i bene informati, Vittorino Facciolla e il suo Partito punterebbero su un volto nuovo per la città di Campobasso e sul vice sindaco Maria Chimisso per Termoli. La decisione potrebbe essere assunta all’unanimità dai partiti alleati e dall’assemblea regionale del Pd evitando in tal modo le primarie.
In riva al mare Adriatico hanno rotto il silenzio anche Remo Di Giandomenico, “sono pronto a candidarmi a sindaco con tre liste” – ha detto e Oreste Campopiano.
“Si avverte un senso di smarrimento generale della società civile di fronte a una società politica sempre più distante dal bisogno dei cittadini – ha dichiarato Campopiano. Esiste un corto circuito tra i Partiti che hanno perso la loro funzione sociale e il territorio, questo apre spazio a logiche potenzialmente dannose se non addirittura perverse per chi immagina di relegare la città a un ruolo di subalternità politica ed economica rispetto al resto della Regione. Siamo ancora in tempo – ha concluso l’avvocato termolese – perché la città si riappropri del suo ruolo attraverso il variegato mondo delle associazioni civiche e del volontariato”.
Messaggio chiaro contro i Partiti e un invito esplicito alle liste civiche con le quali potrebbe candidarsi a sindaco anche Oreste Campopiano.
Il M5S, infine, punta su Nicola Di Michele a Termoli e Roberto Gravina a Campobasso ma, pentastellati a parte, la partita sarà lunga e ne vedremo delle belle con tanti colpi di scena e con probabili reazioni fortissime da parte di coloro che sono entrati vestiti da Papa ma usciranno da semplici Cardinali.