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venerdì, Aprile 19, 2024

Sabotaggio alla Cattolica: manomesso l’impianto di ossigenazione delle sale operatorie. Ritrovato un biglietto anonimo

AperturaSabotaggio alla Cattolica: manomesso l'impianto di ossigenazione delle sale operatorie. Ritrovato un biglietto anonimo

di ANNA MARIA DI MATTEO

Un vero e proprio sabotaggio è stato messo a segno la scorsa notte ai danni dell’impianto di ossigenazione delle sale operatorie della Cattolica di Campobasso che al momento restano off limits. Ignoti si sono introdotti all’interno del blocco operatorio della struttura di contrada Tappino, semi deserta. Hanno dapprima staccato l’energia elettrica ad un frigorifero che conteneva farmaci salvavita che sono andati irrimediabilmente persi. Poi l’incursione è proseguita con la manomissione dell’impianto di ossigenazione delle sale operatorie. In pratica sono stati danneggiati i ventilatori che vengono utilizzati prima e durante gli interventi chirurgici. Un episodio inquietante che ha provocato danni ingenti: almeno 30 mila euro per i farmaci ormai inutilizzabili, oltre ai ventilatori manomessi. In un primo momento si era pensato ad un atto vandalico, poi, però, in una delle sale operatorie è stato ritrovato un biglietto anonimo sul cui contenuto vige il massimo riserbo che farebbe pensare più ad una ritorsione che ad altro. Sul posto sono arrivati i carabinieri e la polizia che ora indagano a tutto campo.

Intanto dalla Fondazione Giovanni Paolo II è arrivata una nota stampa con la quale i vertici della struttura tranquillizzano i pazienti e i loro familiari. “Il protocollo di sicurezza è scattato immediatamente – si legge nel comunicato – Le forze dell’ordine, arrivate sul posto stanno svolgendo accurate indagini. L’area interessata, durante la notte è chiusa ed è localizzata in una zona distante dalle degenze – hanno fatto sapere dalla Cattolica – Attualmente sono in corso le verifiche ed i collaudi previsti dalle procedure di sicurezza e non si registrano danni permanenti e nel più breve tempo possibile il servizio sarà ripristinato. Tutto il personale della Fondazione sta collaborando con la polizia per individuare i responsabili dell’accaduto”, hanno concluso dalla Fondazione. Certo è che chi ha compiuto il gesto conosceva bene la struttura e sapeva come muoversi. Una pista sulla quale si starebbe concentrando l’attenzione degli inquirenti.

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