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giovedì, Aprile 25, 2024

Sanità, flop dei concorsi per specialisti. L’Asrem ricorre ai medici in pensione, i sindacati protestano

AperturaSanità, flop dei concorsi per specialisti. L'Asrem ricorre ai medici in pensione, i sindacati protestano

DI GIOVANNI MINICOZZI

La cronica e perdurante carenza di ausiliari, infermieri e, soprattutto, medici specializzati crea gravi difficoltà al sistema sanitario e mette a rischio i livelli essenziali di assistenza.
Per questo motivo l’Asrem, d’intesa con i commissari Giustini e Grossi, si appresta a rimpinguare gli organici, peraltro soggetti a ulteriore ridimensionamento per effetto della famigerata quota cento, ricorrendo a contratti privati di tipo professionale con i medici in quiescenza.
Tale soluzione, già adottata in qualche altra Regione in piano di rientro, è stata ripresa dagli organi di informazione nazionali con qualche sarcasmo e ha determinato la netta contrarietà delle organizzazioni sindacali dei medici specialisti.
Il direttore amministrativo dell’Asrem Antonio Forciniti ha spiegato i particolari della proposta “necessaria – ha detto – per salvaguardare la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini“.

Si tratta di un ulteriore tentativo per risolvere la cronica carenza di personale – ha dichiarato Forciniti a Telemolise – veniamo fuori da una serie di offerte, diciamo posti con i concorsi, ma la risposta non è stata adeguata a quelle che sono le nostre necessità. Per non ridurre l’offerta di servizi sul territorio si è pensato anche a quest’ulteriore possibilità, cioè chiedere il supporto di personale medico attualmente in quiescenza di prestare la loro attività professionale per completare quella che è l’offerta sul territorio. È un ulteriore sforzo quello che si sta facendo, unitamente alla Regione e alla struttura commissariale, per poter garantire in pieno il diritto alla salute“.

Che tipo di rapporto di lavoro avranno queste persone?

Un rapporto di lavoro libero professionale, noi facciamo un avviso solo in quelle branche mediche dove i concorsi sono andati non completamente esauditi rispetto alle nostre esigenze. Poiché sono rimasti degli spazi liberi potremmo far ricorso a queste figure professionali con una prestazione d’opera, cioè i medici alla fine partecipano come liberi professionisti alle attività sanitarie regionali“.

Quali sino le carenze da coprire?

Faccio alcuni esempi: pediatria, ginecologia, ortopedia e dove comunque i posti che sono stati messi a concorso non sono stati completamente coperti, ci sono degli spazi e in quei casi si può ricorrere a queste figure, ma sarà tutto documentato e
non c’è nessuna contrapposizione per l’assunzione di nuovi medici tramite concorsi pubblici, assolutamente no! Quello è un profilo che continueremo, i concorsi verranno banditi nuovamente per poter dare stabilità, concretezza e continuità ai servizi istituzionali sanitari“.

In che tempi prevedete di realizzare questa proposta?

Speriamo il prima possibile perché comunque la richiesta è viva, necessaria e urgente. Abbiamo delle carenze croniche ormai in alcuni reparti perciò e in prospettiva anche dell’imminente periodo estivo, durante il quale aumenta la popolazione, e in più bisogna garantire le ferie e il riposo biologico al personale“.

Anche ‘quota cento’ influirà sulla la carenza di personale.

Credo proprio di sì. Sarà anche questa una prospettiva che comunque considereremo. Perciò strategicamente abbiamo pensato di partire un in anticipo anche per poter creare entusiasmo e fiducia tra il personale in servizio” ha concluso Antonio Forciniti.

I sindacati dei medici contestano fortemente la proposta ma oggettivamente, dopo che alcuni concorsi sono andati a vuoto, non vediamo altre soluzioni per risolvere la grave carenza di personale medico specialistico nelle corsie dei nostri ospedali. L’alternativa sarebbe quella di chiudere altri reparti e tagliare ulteriormente i servizi in un sistema già ridotto all’osso.

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