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mercoledì, Aprile 24, 2024

Non esistono cori con una sola voce

EvidenzaNon esistono cori con una sola voce

di Angelo Persichilli

Diceva Andreotti che non esistono grossi problemi, ma solo piccoli problemi messi insieme. Concordo con questa saggia osservazione anche se, per applicarla al grave momento che sta vivendo l’Italia (e anche il resto del mondo) dovrebbe essere rivista così: non esistono grossissimi problemi ma solo grossi problemi messi insieme. Certo, sono tutti collegati e la soluzione potrà essere solo collettiva; è però possibile fare almeno una diagnosi separata per ognuno di loro prima di azzardare una prognosi generale. Questo è importante per intavolare un dialogo dove, diciamo, si parla la stessa lingua. Per esempio, se uno critica Salvini per la sua intransigenza, gli si risponde che quelli prima di lui erano corrotti; se uno critica il precedente governo Renzi-Gentiloni definendolo buonista, gli si risponde che Salvini è razzista; se Di Maio-Salvini dicono che l’Europa danneggia l’Italia, gli rispondono che l’attuale governo è contro l’Europa; se Berlusconi difende la presenza dell’Italia in Europa, gli rispondono che fu proprio lui a sollevare seri dubbi sui rapporti tra Europa e Roma. Se la sinistra accusa la destra fascista, la destra comincia la filippica contro il comunismo. Se il M5S accusa il linguaggio triviale usato dalla stampa contro il presente governo, si risponde che ai grillini viene solo restituita la medicina propinata per anni a tutti dal loro fondatore, Grillo. Per non parlare della corruzione: non appena uno denuncia un fatto corruttivo, viene investito da una valanga di fango dove gli si ricorda che il cugino di un suo zio aveva preso una tangente nella prima repubblica. E poi il problema degli sbarchi: c’è chi vorrebbe chiudere le porte a tutti a prescindere delle necessità oggettive e c’è chi vuole tenere le porte aperte facendo entrare tutti; insomma o razzisti o buonisti. La possibilità di fare entra chi ha necessità e rimandare a casa delinquenti, presunti terroristi e opportunisti non esiste. O si abbattono le frontiere (e sei buonista) o si chiudono le frontiere (e sei razzista). Per non parlare dei rapporti con l’Europa. Tale rapporto viene usato solo per giustificare altre posizioni; infatti molti che erano contro l’Europa prima, ora sono a favore e viceversa. In Italia si vuole fare il coro con una sola voce, ognuno canta per conto proprio. È come parlare di calcio solo quando la propria squadra vince; se perde si parla di automobilismo mentre l’altro continua a parlare di calcio. E se anche la Ferrari perde allora si tira in ballo il ciclismo, la scherma o il badminton. Questo perché per molti italiani è più importante vincere il dibattito che risolvere i problemi. Come dire, le chiacchiere prevalgono sempre sui fatti. Ritornando a ciò che aveva detto Andreotti, cerchiamo di concentrarci su un solo problema alla volta. Ci si dovrebbe provare tutti a esaminarlo, spersonalizzarlo, e cercare una soluzione insieme senza curarsi di vincere un dibattito e perdere, diciamo, la guerra. Certo, non si risolvono tutti i problemi, ma è comunque un problema in meno.

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