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giovedì, Aprile 25, 2024

Salviamo la Biblioteca Albino. I Consiglieri regionali rinuncino al rimborso spese (4500 euro) a favore di un fondo speciale

AperturaSalviamo la Biblioteca Albino. I Consiglieri regionali rinuncino al rimborso spese (4500 euro) a favore di un fondo speciale

di PASQUALE DI BELLO

Nel silenzio generale si sta consumando la lenta agonia della Biblioteca Albino di Campobasso, un patrimonio inestimabile di conoscenza e formazione per l’intera Regione. Il Giornale del Molise lancia un appello ai consiglieri regionali affinché rinunciando al rimborso spesa mensile di 4500 euro venga costituito un fondo speciale per il salvataggio della biblioteca.

Nel marasma a mozzafiato della politica regionale, quello, per capirci, dei capomastri da 11mila e rotti euro al mese che svernano in Consiglio regionale, sta passando inosservato il più grosso “crimine” degli ultimi venti anni. Qualcosa che vale molto di più dei polli della Gam, delle barbabietole dello Zuccherificio,  delle stoffe della Ittierre e di ogni altra crisi industriale di questa scassata e ridicola Regione. Lo diciamo, sia detto per chiarezza e inciso, con il massimo rispetto per i lavoratori e le famiglie di queste aziende che qui vengono citate solo in termini di paragone tra l’attenzione che lorsignori mostrano (quando la mostrano) per argomenti che possono trasformarsi in voti alle elezioni e il totale disinteresse per altri temi elettoralmente poco appetibili. Fatte le debite e poche eccezioni, a governarci è una classe politica in larga parte ferma alle aste e ai colori a cera. Sulla carta quasi tutti hanno fatto studi regolari ma, culturalmente parlando, per molti al corpo che è cresciuto fa da contrappeso un cervello rimasto agli omogeneizzati.

Di cosa parliamo? Qual è il crimine che si sta perpetrando? Scriviamo, come purtroppo già abbiamo fatto in passato, della imminente e definitiva chiusura della Biblioteca “Albino” di Campobasso, un presidio inestimabile di cultura per tutto il Molise ed un esempio di gestione del patrimonio librario per l’Italia intera. Sta di fatto che nonostante gli indubbi meriti, la struttura rischia la chiusura definitiva per una serie di concause che vanno dalla uccisione delle provincie, alla mancanza di fondi per la cultura, al pressappochismo regionale col quale la questione viene ormai trattata da mesi. Lo scorso 30 dicembre, sprezzante del ridicolo, il capomastro Nico Ioffredi che per misteriose e insondabili ragioni è stato delegato dal presidente Frattura alla Cultura,  così si è espresso commentando l’accordo raggiunto tra Regione e Provincia per affrontare la questione: “Almeno fino ad aprile i lavoratori delle cooperative che prestano la propria collaborazione presso la biblioteca provinciale di Campobasso potranno stare tranquilli. L’accordo prevede che la cifra necessaria per la proroga dei contratti sia stanziata per metà dalla Regione e per metà dalla Provincia, in attesa che la normativa nazionale chiarisca in via definitiva a chi spetta la gestione delle biblioteche”. Non è ben chiaro, intanto, come in un simile contesto possano stare tranquilli i dodici lavoratori delle cooperative. Per Ioffredi, indebitamente sottratto ai fuochi d’artificio, evidentemente si può restare tranquilli seppur seduti col culo su una stufa incandescente. In realtà le chiacchiere, come si sul dire, stanno a zero. I lavoratori delle cooperative stanno nelle medesime ambasce in cui versavano e la biblioteca, ormai moribonda, viene mandata avanti attraverso la supplenza della Provincia, a sua volta con un piede nella fossa.

Bene. Solo ieri, facendo i conti in tasca a lorsignori, abbiamo scritto dei 4500 euro mensili esentasse che tutti loro intascano a titolo di rimborso di non si sa quali spese. Oltre ai 6000 euro, sempre mensili, a titolo di indennità di carica più una somma variabile a titolo di indennità di funzione che va da un minimo di 750 euro ad un massimo di 3000 al mese. Va detto che questa camorra delle indennità fuori misura vale per tutte le regioni d’Italia, fatto che tuttavia non esime i consiglieri regionali del Molise dal rossore e dalla vergogna.

Allora tagliamo corto, facendo una proposta più seria che provocatoria. Non avendo altra spesa che la suola delle scarpe, e l’usura macchina e il carburante per quelli che non risiedono a Campobasso, rinuncino lorsignori consiglieri ai 4500 euro mensili e ne facciano un fondo pro Biblioteca Albino. Resteranno così nella memoria collettiva responsabili di tante infamie ma, vivaddio!, anche per un merito, quello di aver salvato una struttura il cui patrimonio non è fatto di polli, di zucchero o di sottane ma di cultura e conoscenza che sono gli ingredienti necessari a salvare le sottane, lo zucchero e i polli stessi. Cioè lavoratori e famiglie. Un popolo ignorante esprime una classe politica ignorante incapace di affrontare e risolvere i problemi generali. Lorsignori tengano a mente questa equazione e aprano il portafogli.

Poscritto. Questo articolo andrà a tutti i consiglieri regionali, vedremo chi sarà disposto ad aderire.

 

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