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venerdì, Aprile 19, 2024

Gli ispettori di Speranza per sei ore al Cardarelli: “Il nostro lavoro non finisce qui”

AperturaGli ispettori di Speranza per sei ore al Cardarelli: "Il nostro lavoro non finisce qui"

Mancano pochi minuti alle 17.30 quando si conclude la lunga, lunghissima, giornata di ispezione al Cardarelli di Campobasso. Gli ispettori inviati dal ministro della Salute Roberto Speranza escono dall’ospedale insieme ai militari del Nas che li hanno accompagnati passo passo in ogni sopralluogo. L’ispezione era cominciata sei ore prima: erano infatti le 11 e mezza quando i funzionari, in tutto cinque persone, giunti da Roma a bordo di un pullmino e di un’altra auto, insieme ai carabinieri, erano arrivati a Tappino. Poche ore dopo in ospedale sono arrivati anche i vertici dell’Asrem, il direttore generale Oreste Florenzano e il direttore sanitario Maria Virginia Scafarto; un’ora più tardi li ha raggiunti il direttore della Salute della Regione, Lolita Gallo. Gli ispettori hanno avuto una serie di colloqui, con dirigenti ma anche con diversi medici, poi hanno ispezionato vari reparti, infine nel pomeriggio hanno visitato i locali del Pronto soccorso. All’uscita “no comment” sull’esito dei controlli e solo la conferma che l’ispezione non finisce qui: “Il lavoro non è finito”, sono le poche parole pronunciate.

Quello che è certo è che gli ispettori sono stati inviati da Speranza in Molise per verificare la correttezza delle procedure per fronteggiare il Covid, questo anche in seguito alle segnalazioni del commissario Angelo Giustini, di alcuni sindaci, dei comitati e anche dopo la protesta dei parlamentari 5 stelle sotto alla sede ministero, a Roma.

Il commissario Giustini, interpellato per un commento sull’ispezione, si è limitato a dire che, per lui, “si tratta di un atto dovuto”. Il presidente della regione Toma invece ha detto che “è giusto che gli ispettori facciano il loro lavoro”, ha pero anche reso noto che per tutelarsi rispetto alle segnalazioni fatte da Giustini ha dato mandato al direttore generale della salute, Lolita Gallo, “di fare una verifica di quanto sostenuto dal commissario stesso” e di averne un riscontro.

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