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venerdì, Aprile 19, 2024

Ripresa delle attività didattiche, i sindacati: una ripartenza tra dubbi e criticità irrisolte

AperturaRipresa delle attività didattiche, i sindacati: una ripartenza tra dubbi e criticità irrisolte

I sindacati del mondo della scuola prendono posizione contro la decisione della Regione di riaprire gli istituti scolastici superiori lunedì  prossimo.In particolare Cgil e  Flc del Molise esprimono forti perplessità sulle condizioni di sicurezza che dovrebbero permettere la riapertura in presenza delle scuole molisane. “Da sempre abbiamo sostenuto che la didattica a distanza è solo una soluzione emergenziale e che “la scuola si fa a scuola” , ma tale obiettivo si raggiunge adottando tutte le necessarie garanzie di sicurezza e valide misure di prevenzione per la salute e l’incolumità di studenti e lavoratori – si legge in una nota – In data 23 Dicembre con una lettera indirizzata al Prefetto di Campobasso, all’assessore ai Trasporti, al Sottosegretario all’Istruzione e al dirigente dell’USR Molise, avevamo chiesto di essere convocati ai tavoli tecnici previsti presso le Prefetture, in modo da condividere gli interventi necessari a garantire il diritto allo studio, in presenza e in sicurezza. Oltre alla partecipazione ai tavoli di lavoro presso le Prefetture, avevamo inoltre chiesto alla Regione di attivare una cabina di regia per fare sintesi delle misure prese a livello territoriale garantendo misure sinergiche, precise e univoche. Nessuna risposta è però giunta alle nostre pressanti richieste, con il risultato che le riunioni sono avvenute nella più assoluta autoreferenzialità – hanno denunciato i sindacati –  Le uniche misure di cui siamo a conoscenza sono emerse dal Tavolo operativo convocato lunedì scorso dall’USR Molise. In quella sede abbiamo appreso, a detta del Presidente della Giunta, che la Regione avrebbe previsto un potenziamento per i trasporti (non sappiamo però con quali modalità operative), con il coinvolgimento della Protezione civile per evitare assembramenti davanti alle scuole. Si tratta sicuramente di misure necessarie e che da tempo avevamo richiesto, ma rischiano di essere assolutamente insufficienti. Nessuna risposta è venuta alla richiesta di effettuare uno screening diffuso e periodico per studenti e lavoratori, di attivare presidi sanitari nelle scuole e un maggiore collegamento con l’Asrem, di dotare gli istituti scolastici di tamponi rapidi da somministrare a studenti e lavoratori in caso di positività, di potenziare i dispositivi di protezione tramite la dotazione di mascherine FFP2. Si naviga a vista su tutto: senza l’adozione di adeguate misure c’è il pericolo di generare un circolo precario e vizioso, con la prospettiva concreta di riaprire per poi chiudere, continuando a generare confusione e allarmismo. Tutto viene scaricato sulle scuole (a volte sui sindaci), creando un contesto di profondo disorientamento e comprensibili timori tra tutti i lavoratori e tra le famiglie. Non si può modificare ogni settimana l’organizzazione didattica: era ed è necessario riportare il confronto a livello territoriale coinvolgendo le scuole, fare chiarezza sui dati, anticipare il rischio della terza ondata anche su infanzia e primaria rafforzando e rendendo esigibile da subito i protocolli di sicurezza sottoscritti con i sindacati. Il diritto allo studio è un diritto costituzionale, ma lo è anche il diritto alla salute – hanno denunciato le parti sociali – Entrambi devono essere perseguiti congiuntamente, e richiedono precise scelte politiche ed organizzative con evidenti competenze e responsabilità regionali. Dopo la caotica gestione dell’emergenza sanitaria ora l’incapacità istituzionale e organizzativa regionale si scarica sulla riapertura delle attività didattiche, con il rischio di aggravare ulteriormente il contesto epidemiologico. Ci troviamo in una situazione non più tollerabile. E’ necessaria una visione complessiva della scuola, che non può essere lasciata alle decisioni dei presidenti delle Regioni o dei TAR Regionali, che rischiano di disgregare il sistema di istruzione nazionale. E’ necessario un governo nazionale degli interventi, per evitare un pericoloso scivolamento verso forme concrete di autonomia differenziata. La CGIL e la FLC, nel proprio ruolo di rappresentanza e di garanzia delle condizioni di esercizio del diritto allo studio e alla salute, saranno al fianco di lavoratori e studenti e vigileranno, insieme alle RSU, sulla effettiva sussistenza delle condizioni di sicurezza per la riapertura delle scuole. I lavoratori della scuola, gli studenti e le famiglie hanno diritto ad avere certezze su tutti questi temi. In mancanza di risposte credibili, metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione consentite dalla situazione che stiamo vivendo”, hanno concluso i sindacati.

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