“Si fa … non si fa …, si fa … non si fa …” ! E così di seguito senza soluzione di continuità, restando col fiato sospeso in attesa di conoscere l’esito di siffatta . In effetti é una inusuale ed assai particolare quella che sta sfogliando Venafro, relativamente all’effettuazione o meno della Festa del Carmine dei prossimi 15 e 16 luglio, ricorrenza popolare e religiosa seconda per importanza solo alle festività patronali di metà giugno che si sta cercando di “salvare” in extremis, ossia di effettuare secondo fede, storia e tradizione. C’è però da fare i conti con le normative antivirus in atto. Compatibilmente, cioè, con le restrizioni, gli accorgimenti, le prevenzioni e le accortezze del caso per non alimentare i contagi e debellare definitivamente il covid 19, che comunque per fortuna e grazie al senso di responsabilità di tutti -è bene ribadirlo a chiare lettere- non ha procurato decesso alcuno a Venafro e dintorni. “Si fa …, non si fa…” quindi la Festa della Vergine del Carmelo a Venafro e l’esito di tale esfoliazione è tutto un rebus. A sfogliare la “margherita” sono in tanti : dal Parroco della Chiesa del Carmine, Don Salvatore Rinaldi, al Presidente del Comitato Festa, Ernesto Cardarelli, sino a tanti comuni cittadini di Venafro che vorrebbero “salvare”, leggi effettuare, la festa di metà luglio dopo aver visto totalmente azzerate, tolti i riti religiosi, quelle patronali di metà giugno. “Il Sindaco di Venafro, Ricci, é stato invitato -spiega Cardarelli- a contattare il Prefetto d’Isernia circa la possibilità di effettuare la Festa del Carmine nella sua globalità ed interezza, atteso che il 14 luglio prossimo da quanto si apprende dovrebbero intervenire ulteriori liberalizzazioni in merito a sagre, fiere ect. Pensiamo che le novità potrebbero riguardare anche le feste popolari, per cui siamo relativamente fiduciosi che la ricorrenza del Carmine di metà luglio a Venafro possa tenersi con regolarità e secondo tradizione. L’ultima parola spetta comunque al Prefetto d’Isernia! Certo è che i venafrani, dopo la doverosa e composta rinuncia a gran parte della Festa dei Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria del 16, 17 e 18 giugno scorsi, sperano tantissimo di poter dar vita ad una ricorrenza della Vergine del Carmelo secondo storica tradizione, cioè nella sua interezza e con la fede di sempre”. Sulla stessa lunghezza d’onda, seppure in ambiti diversi, “viaggiano” Don Rinaldi e tanti cittadini venafrani che contano sull’esito positivo dei prossimi contatti del Comune di Venafro con la Prefettura del capoluogo pentro. “Ma bisogna far presto e muoversi con assoluta tempestività e determinazione -afferma “la piazza” venafrana, ossia la popolazione locale- perché occorre tempo per raccogliere le volontarie offerte popolari ed approntare i diversi appuntamenti civili e religiosi nella due giorni dedicata alla Vergine di Monte Carmelo, tantissimo venerata a Venafro soprattutto dai lavoratori della terra, dagli ortolani in particolare, e dalle classi sociali più umili”. Dal che appunto “ si fa …, non si fa …, si fa … ,non si fa …”, sperando nell’esito positivo di siffatta esfoliazione.
Tonino Atella
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