di ITALO TESTA
In preparazione del Presidio dinanzi all’Ospedale di Larino per sollecitare la creazione di un Ospedale Regionale finalizzato alla cura delle patologie legate alla infezione da corona virus, ho scritto ai Presidenti dei Comitati sorti nel tempo a difesa degli Ospedali territoriali, non aderenti al Forum, spiegando loro le motivazioni della richiesta (e non di una protesta), il loro parere e la loro eventuale adesione almeno simbolica. Non ho ricevuto alcuna risposta né in senso positivo né in senso negativo.Leggo oggi sul quotidiano on line IS News una presa di posizione negativa da parte del Presidente del Comitato Pro Cardarelli il quale, sulla scia del Presidente della Giunta Regionale Donato Toma e del Direttore Generale della ASReM il dottor Oreste Florenzano, motiva la posizione negativa del suo Comitato con la mancanza di risorse economiche per la Sanità Molisana. Nella sua intervista, poi, adombra il sospetto che il Forum voglia ingannare i cittadini di Larino facendo credere loro ad una falsa totale riapertura del loro Ospedale. Se questo sospetto fosse venuto da altra fonte il Forum non avrebbe esitato a percorrere le vie legali. Perché l’annunciato presidio di sabato 6 giugno alle 18 dinanzi all’Ospedale di Larino è stato chiaramente motivato con la richiesta della creazione di un : Ospedale Covid Regionale A questo punto credo, per chi non vuole capire, va spiegata nuovamente la posizione del Forum per la difesa della Sanità pubblica di qualità del Molise. La pandemia di Covid è stata micidiale per due motivi principali : il primo perché erano praticamente sconosciuti il virus ed il suo meccanismo d’azione; il secondo perché , in mancanza di notizie certe, sono stati aperti ai pazienti covid gravi gli Ospedali per acuti e sono rimasti contagiati anche pazienti ricoverati per altre patologie. Quando il quadro si è alquanto chiarito l’unica soluzione possibile è stata quella di chiudere l’accesso negli ospedali e negli ambulatori per i pazienti non covid. Ad eccezione per i casi di reale urgenza certificata. Le conseguenze di una tale scelta sono oggi sotto gli occhi di tutti anche da noi nel Molise e a Campobasso dove le liste di attesa per i ricoveri e le prestazioni ambulatoriali sono lunghissime e molti casi urgenti hanno evitato il ricovero per il timore di contrarre il virus con grave danno per la loro salute. In merito ci sono state prese di posizione di Associazioni di medici specialisti sia in ambito nazionale che locale, ma anche di specialisti locali come i Primari e del Cardarelli e degli altri Ospedali della Regione. Non voglio entrare nella polemica se andassero fatte altre scelte: ho le mie idee e le tengo per me.
La situazione che ho descritto non è passata inosservata da parte del Governo Nazionale il quale ha stabilito che in previsione di una ripresa autunnale della aggressività del virus corona 19, purtroppo già prevista dai virologi che conoscono gli andamenti delle pandemie, in ogni regione va creata almeno una struttura dedicata alla cura delle patologie legate al coronavirus. Sulla stessa linea del Governo Nazionale si è espresso il Consiglio Regionale che, sulla scia di quanto aveva riferito il Commissario ad acta, il Generale Giustini, ha votato un ordine del giorno nel quale si confermava la necessità di un Ospedale Covid anche nel Molise che, anche se non sembra, è una Regione come le tutte altre, ma aveva individuato nell’Ospedale di Larino il centro covid molisano. Dello stessa opinione, sia sulla necessità di una struttura covid, sia sulla sede della medesima, si sono espressi numerosi Sindaci Molisani non solo del Basso Molise. Restano contrari ad entrambe le questioni il Presidente Professor Toma, nonostante abbia votato, in Consiglio Regionale, a favore dell’ordine del giorno sull’ ospedale covid a Larino, il dottor Florenzano ed oggi apprendiamo anche il Comitato pro Cardarelli. Non ci è dato sapere quale sia la posizione della pattuglia parlamentare Molisana del M5S,che su un tema di tale importanza non si è mai espressa. II Forum che si è sempre battuto per una Sanità pubblica regionale di qualità ha valutato la situazione, ha interloquito con il Vice Ministro Sileri e con il capo di gabinetto del ministro Speranza, non avendo le “entrature” adatte per essere ricevuto dal Ministro, è in contatto permanente con Comitati che, in altre Regioni, perseguono le stesse nostre finalità, ed ha sposato questa causa, che mira a non farsi trovare impreparati di fronte ad una seconda ondata di pandemia. L’azione del Forum, quindi, non si limita a difendere un reparto o un Ospedale dalla chiusura o per la riapertura, ma, come già ho avuto occasione di dire, mira a difendere il destino dell’intera Sanità Regionale, destino purtroppo legato alla stessa identità Regionale.
La questione economica non deve più esistere perché non sta scritto da nessuna parte che in una Regione con debito sanitario i cittadini debbano soccombere per una pandemia o per altra patologia e in tal senso abbiamo chiesto al Governo l’azzeramento del debito sanitario, la cui responsabilità ricade in gran parte sul Governo stesso. Va inoltre tenuto presente che sono in arrivo risorse economiche aggiuntive proprio per attivarsi contro una ripresa della pandemia, risorse che probabilmente interessano un po’ tutti.
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