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venerdì, Marzo 29, 2024

Ex Gam e area di crisi, se ne parla martedì a Roma

AperturaEx Gam e area di crisi, se ne parla martedì a Roma

Amadori ha ribadito la sua volontà di tener fede agli impegni assunti per l’acquisto dell’ex Gam, dando nuovo slancio all’area produttiva di Bojano e e creando una nuova filiera del pollo di alta qualità in Molise. Un investimento di 45 milioni di euro per acquistare e riqualificare l’incubatoio e la trasformazione degli allevamenti. I lavori di ristrutturazione dell’incubatoio sono già iniziati e si prevede che termineranno a fine 2018, quando diventerà operativo. «Tutto procede secondo i piani» fanno sapere dall’azienda. Non è dello stesso parere Franco Spina della Cgil che all’incontro di martedì 13 a Roma, dove interverranno sindacati, ministero per lo Sviluppo e regione Molise, porterà appunto le sue perplessità e le sue domande. «Ovviamente come sindacato siamo soddisfatti che l’Amadori abbia ribadito la sua volontà di investimento in Molise- ma non siamo soddisfatti di tutti i punti che erano oscuri e restano oscuri». Ossia che fine faranno i lavoratori che non saranno riassorbiti dall’azienda – si chiede il sindacalista, promettendo di portare il quesito al tavolo romano . Allo stato attuale infatti saranno 170 su 280 i dipendenti che torneranno al lavoro e sul destino degli esclusi non c’è chiarezza, nemmeno sul tipo di ammortizzatori previsti e possibili per loro. Ovviamente su ciò è la regione Molise che deve e dovrà esprimersi, quali manovre di ricollocamento ha intenzione di porre in essere o se abbia studiato piani di accompagnamento- tipo borse lavoro o similari previsti per le aree di crisi- ribadisce Spina. Questo è quello che chiederemo il 13 al tavolo- insiste il sindacalista: dare un’accellerazione per la riapertura del macello della Gam- che sconta i tempi dei ritardi dell’incubatoio che doveva riaprire a fine 2017 e non a fine 2018- e che ne sarà dei lavoratori in esubero». « Al tavolo con il ministro per lo Sviluppo economico si parlerà di tutta la situazione dell’area di crisi molisana- puntualizza Spina- che tocca più o meno 8000 lavoratori- La regione deve esprimere una volontà chiara e assumere impegni concreti».

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