di GIOVANNI MINICOZZI
Era nell’aria e potrebbe essere ufficializzata già nel corso della settimana la decisione di Aldo Patriciello e del Presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno di rompere l’alleanza con il centrosinistra per tornare nell’ovile del centrodestra dopo cinque anni di sostegno incondizionato a Paolo Frattura.
Le pressioni esercitate da Silvio Berlusconi e la consapevolezza che l’attuale Governatore non sia piu’ in grado di raccogliere consenso elettorale, come dimostrano i sondaggi, hanno convinto, evidentemente, Patriciello e Cotugno a cercare soluzioni alternative per vincere le elezioni. Nei giorni scorsi l’eurodeputato di Forza Italia, accompagnato dalla coordinatrice Annaelsa Tartaglione, da Angela Fusco Petrella e da Maurizio Tiberio, si è recato a Roma da Altiero Matteoli per sponsorizzare la candidatura al vertice della regione del Presidente del tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo. Secondo attendibili fonti romane non c’è stato alcuno incontro tra la delegazione molisana di Forza Italia e il tavolo nazionale della coalizione di centrodestra. Si è trattato, invece, solo di un confronto personale con Altiero Matteoli al quale è stato richiesto di valutare la possibilità di candidare il giudice Di Giacomo alla Presidenza della Regione. Niente di definito dunque anche se cinque dei sei movimenti della neonata Confederazione Civica hanno lanciato un appello a Di Giacomo : ” E’ una persona che ha in se’ i requisiti di autorevolezza istituzionale, comprovate capacità organizzative e gestionali nonché l’assenza dei conflitti di interessi e per questo gli chiediamo di accettare la candidatura” hanno scritto in una nota congiunta Creare Futuro, Coscienza Civica , Libera Termoli, Molise Nostro e Partecipazione Democratica.
Di certo, aggiungiamo noi, Enzo Di Giacomo rappresenta quei valori ma resta da capire come si coniughera’ la sua figura con i tanti conflitti di interessi in capo ad Aldo Patriciello che, peraltro, è stato il primo sponsor di Enzo Di Giacomo.
Secondo molti esponenti politici di centrodestra il giudice non avrebbe, però , il consenso del popolo per poter vincere le elezioni perché non rappresenterebbe e non sarebbe radicato nei valori e negli ideali che caratterizzano il centrodestra stesso.
In ogni caso la spaccatura resta perché Michele Iorio non molla e mantiene la sua candidatura alla Presidenza nonostante l’ipotesi Di Giacomo. “Io sono espressione storica del centrodestra e cercherò l’unità di tutta la coalizione sulla mia candidatura – ha dichiarato l’ex governatore . In caso contrario -ha concluso Iorio -sono pronto a candidarmi anche da solo, con le mie liste civiche e con il sostegno di Raffaele Fitto”. Infatti l’ex Presidente ha riunito il suoi piu’ stretti collaboratori per definire il programma elettorale e le liste che sosterranno la sua candidatura al vertice della Regione.
Al momento resta in penombra, invece, la candidatura di Mario Pietracupa ma i giochi non sono ancora conclusi e non si puo’ escludere che l’ex Presidente del Consiglio Regionale possa scendere in campo al posto di Enzo Di Giacomo o per il Parlamento.
Brutto colpo invece per Paolo Frattura, sonoramente fiscato anche alla N’docciata di Agnone ,che resterebbe praticamente da solo (dopo la spaccatura con Ulivo 2.0 ) qualora Aldo Patriciello e Vincenzo Cotugno ufficializzassero la rottura definitiva dell’alleanza e il loro ritorno nella casa del centrodestra. Peraltro molti sindaci ,vicini al governatore, in una riunione a porte chiuse, gli hanno detto in faccia che i cittadini non lo rivoteranno e che loro non si candideranno con un centrosinistra diviso e destinato a perdere.
Intanto Domenico Di Nunzio ha lasciato il gruppo del PD e si è trasferito in quello di Vittorino Facciolla denominato Unione per il Molise. È probabile, dunque, che anche gli amici più fedeli e lo stesso Vittorino Facciolla comincino a pensare a soluzioni alternative a Frattura per rimanere a galla.
