Nei piccoli comuni del Molise vivono 150 mila abitanti. Nella nostra regione il 90% dei paesi sono al di sotto di 5 mila abitanti, vale a dire 120 su 136 comuni. Sono i numeri di un Molise alle prese con il grave fenomeno dello spopolamento e con il progressivo deterioramento del ricco patrimonio architettonico, rappresentato per lo più da bellissimi borghi medievali. Il disegno di legge sui piccoli comuni, primo firmatario Ermete Realacci, cofirmatario il parlamentare Danilo Leva, è diventato legge.
Un provvedimento che ha dunque come obiettivi quelli di frenare lo spopolamento e di migliorare i servizi, la vivibilità dei nostri borghi, aumentando anche la ricettività turistica. Una legge che calza a pennello su una regione come il Molise che è terra di paesini ricchi di storia, sconosciuti ai più e che sono pressoché disabitati, con i centri storici nel pieno degrado, che rischiano di scomparire. Il provvedimento è stato presentato a Campobasso dai parlamentari Ruta e Leva e dai rappresentanti dei partiti che aderiscono all’Ulivo 2.0.
Si tratta di una legge che prevede una serie di interventi sui vari settori dell’economia dei piccoli comuni, con una dotazione finanziaria pressoché simbolica: 10 milioni di euro per il 2017 , 15 milioni per le annualità successive, fino al 2023. Risorse del tutto insufficienti per far rinascere i paesini di tutta Italia. Al punto che proprio Ruta ha annunciato la presentazione di un emendamento che aumenti la dotazione finanziaria della legge. Ma la nostra regione, ha ricordato il deputato, ha anche a disposizione i fondi stanziati dal Patto per il Molise: 5 milioni per il recupero dei centro storici, 20 per gli alberghi diffusi, 4 milioni per gli scavi archeologici dei borghi medievali. Il provvedimento prevede anche che le Regioni possano dotarsi di una normativa che va a specificare gli interventi di cui hanno bisogno.
Poi l’annuncio di Ruta: predisporremo una legge regionale da approvare nei primi cento giorni di governo da affiancare a quella nazionale che raddoppia i fondi previsti dal Patto per il Molise, prontamente disponibili.
“Se non approfitteremo di queste opportunità avremo perso una grande occasione per preservare il nostro ricco patrimonio storico ed architettonico e per far rinascere la nostra terra”, ha concluso Ruta.
anna maria di matteo
