La Proposta di disegno di legge delega della Commissione ministeriale Vietti, resa nota e avversata da più parti, è una doccia gelata per il Molise. Nell’ipotesi di riforma della geografia giudiziaria la nostra regione vedrà cancellata la Corte d’Appello di Campobasso e il rischio è che spariscano anche i tribunali di Isernia e Larino, con grave danno sociale, economico e di garanzia del diritto alla giustizia. Tra le altre corti su cui dovrebbe calare la mannaia pure Perugia, Messina, Reggio Calabria, Trieste, Bolzano, Potenza. La chiusura dei lavori della commissione è prevista per il 31 marzo.
Le riduzioni dei presidi giudiziari, secondo lo schema della commissione, si basano sui carichi di lavoro, indice delle sopravvenienze e il numero degli abitanti, per arrivare tendenzialmente a una per Regione e a distretti che abbiano almeno un milione di abitanti (numeri che in Molise però sono lontani); ulteriore taglio dei tribunali, superando la ‘regola del tre’ (tre tribunali per ogni corte d’appello) e il vincolo della presenza del tribunale nei capoluoghi di provincia. Ancora, possibile razionalizzazione territoriale degli uffici di Procura generale e previsione di una task force di magistrati che possano operare anche in più uffici giudiziari contemporaneamente in caso di necessità e urgenza.
La battaglia per scongiurare le soppressioni, da parte di Associazione Magistrati regionale e del comitato unitario, con in testa il presidente Enzo Di Giacomo, va avanti da tempo. Gli incontri, ufficiali e non, per ampliare il bacino del distretto della Corte d’Appello di Campobasso ai territori limitrofi si sono susseguiti per mesi ma hanno perso consistenza e ora si è deciso di spostare le iniziative direttamente sul piano nazionale. Intanto è giunto il momento di promuovere l’incontro con il Ministro della Giustizia Orlando e sempre il comitato ha delegato i parlamentari molisani a richiederlo. L’arrivo all’Università, nel capoluogo, ad aprile, del Capo dello Stato Mattarella, pure capo del Csm, è l’occasione per sottoporre la questione anche a lui e, è l’idea dello stesso comitato, potrebbero farlo i sindaci molisani con un apposito documento.