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giovedì, Aprile 18, 2024

Unimol, il diabete si combatte con l’esercizio fisico

AttualitàUnimol, il diabete si combatte con l’esercizio fisico

diabeteOggi, all’Università degli Studi del Molise, si è tenuto il corso “Il diabete in movimento, il team a supporto del paziente”, organizzato insieme all’Associazione Medici Diabetologi.

Il diabete è oggi una malattia molto diffusa, anche in Molise. Il 7% della popolazione regionale è diabetico. A questo dato va aggiunto un 3% circa di persone che hanno il diabete, ma non ancora lo sanno. Oltre 30mila persone che necessitano di risposte da parte del servizio sanitario regionale.

Nel momento in cui si scopre di avere il diabete, i farmaci sono la prima risorsa su cui si fa affidamento. È necessario, però, sapere che un’attività fisica costante è molto utile per la cura di questa malattia. Una cosa di cui si parla tanto, ma che, purtroppo, viene applicata poco.

“Il diabete in movimento”, un tema da affrontare per due ragioni. La prima, per cercare di rafforzare le basi scientifiche dell’influenza dell’attività fisica sulla gestione della malattia. La seconda, per porre l’evidenza sull’attività sportiva che diventa vera e propria terapia farmacologica e il perché lo ha spiegato il prof. Maurizio Taglialatela, dell’Università degli Studi del Molise, nella sua relazione “Attività fisica e consumi di farmaci”.

“L’attività fisica fa diminuire il consumo dei farmaci – ha detto Antimo Aiello,  Direttore diabetologia-endocrinologia della Asrem Campobasso – questo migliora la vita dei pazienti, meno farmaci, meno effetti collaterali, ma rappresenta anche un reale risparmio in termini economici. Si evidenzia, infatti, una riduzione nei costi delle terapie.”.

Sempre più importante è allora l’esistenza di un team che lavori insieme a supporto del paziente: il diabetologo, l’infermiere, il podologo e il laureato in scienze motorie, in quanto esperto del movimento. “Ma l’attività fisica va, però, personalizzata – ha spiegato Aiello – in base all’età, secondo le possibilità di ciascuno, secondo anche lo stato del diabete e la presenza di eventuali complicanze”.

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