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martedì, Aprile 23, 2024

Sanità in agonia. Medici e infermieri in corsia con il lutto. E’ questa la sanità di Frattura

AperturaSanità in agonia. Medici e infermieri in corsia con il lutto. E' questa la sanità di Frattura

di ANNA MARIA DI MATTEO

La sanità pubblica molisana sta morendo di una lenta agonia. E gli operatori del settore hanno lavorato con il bottone nero sul camice, in segno di lutto.
Un simbolo per ricordare lo stato in cui sono finiti gli ospedali molisani. Alcuni chiuderanno, altri saranno fortemente ridimensionati. Conseguenze dell’attuazione del decreto Balduzzi, a cui la Regione non si è opposta a tempo debito e colpa dell’azione scellerata del commissario ad acta, Paolo Frattura che, pur di ripianare il deficit sanitario, sta tagliando in maniera indiscriminata i servizi ed il personale, svuotando progressivamente gli ospedali di ogni cosa: dalle prestazioni al personale medico, infermieristico ed ausiliario.
«Stiamo assistendo al decesso della sanità pubblica neppure troppo lentamente – ha dichiarato, con preoccupazione, Pasquale Gianquitto, responsabile Uil sanità del basso Molise – Dobbiamo fare il triplo del lavoro con mansioni che non ci competono. Siamo preoccupati per la qualità dei servizi che si riducono o si chiudono».
Un allarme lanciato da mesi dagli operatori sanitari ma che ad oggi è rimasto inascoltato. Così va avanti lo smantellamento dei reparti, mentre le corsie degli ospedali rimarranno sempre più vuote: entro fine anno centinaia di infermieri, di medici, di ausiliari saranno rimandati a casa perché i contratti in scadenza non saranno rinnovati. Le conseguenze sull’assistenza ai malati sono immaginabili, così come sono immaginabili quelle sugli operatori che resteranno al lavoro. Turni massacranti, ferie e permessi revocati, condizioni di lavoro al limite.
In tutto questo disastro, la Regione è immobile. Indifferente di fronte allo sfacelo di un settore, fondamentale per la vita dei cittadini.
Un silenzio colpevole del commissario ad acta Frattura che continua dritto sulla propria strada, lasciando dietro di sè solo distruzione.
Ed i molisani, quei pochi fortunati che potranno farlo, andranno a curarsi altrove. Gli altri, i più, saranno abbandonati al loro triste destino.

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