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venerdì, Aprile 19, 2024

“Il Cardarelli non si tocca”. Il Consiglio comunale ‘avverte’ Frattura, ormai sempre più isolato. Passa all’unanimità un odg in difesa dell’ospedale

Apertura"Il Cardarelli non si tocca". Il Consiglio comunale 'avverte' Frattura, ormai sempre più isolato. Passa all'unanimità un odg in difesa dell'ospedale

di ANNA MARIA DI MATTEO

Campobasso ha bisogno di un ospedale di secondo livello. Non ci sono alternative.
Dal Consiglio comunale, per bocca del sindaco Antonio Battista, è partito il messaggio forte e chiaro all’indirizzo del governatore Paolo Frattura che, insieme al direttore generale dell’Asrem Pirazzoli, ha partecipato alla seduta monotematica sulla sanità.
Dopo Agnone ed Isernia, anche il Comune capoluogo ha preso posizione contro l’attuazione del decreto Balduzzi e quindi in difesa dell’ospedale.
Una difesa che, come ha chiarito il sindaco, è motivata dalla necessità di realizzare di un sistema salute che abbandoni gli interessi dei singoli e si proietti, invece, sul territorio.
Alla richiesta, pressante, del Consiglio comunale, di mantenere in vita il Cardarelli con l’attuale organizzazione, seppure migliorata, il presidente della Regione ha replicato tentando di chiarire la differenza tra un ospedale di primo e secondo livello. E poi ha aggiunto: «Il tema è capire se questo Dea di secondo livello, così com’è, abbia un senso». Una frase che si presta a molte interpretazioni, a seconda di quella che è la posizione politica sull’argomento.
Ad ogni modo Frattura, rispondendo al parlamentare Leva che lo aveva accusato di attenersi alla freddezza dei numeri, ha risposto che dai numeri non si può prescindere, proseguendo proprio su quella strada, snocciolando cifre e sigle che solo i tecnici del settore possono comprendere. Un linguaggio estremamente tecnico che ha lasciato perplessi i cittadini che hanno seguito i lavori del Consiglio, oltre agli stessi consiglieri.
Ha ricordato, il governatore, che il Cardarelli produce un disavanzo di 24 milioni di euro, di cui ben 7 per spese generali. E’ dotato di 345 posti letto per le degenze ordinarie e per i day hospital, fornendo i dati sul tasso di occupazione dei posti letto, con percentuali altissime per alcuni reparti. Ed allora, per Frattura occorre partire proprio dai reparti, riorganizzandoli a seconda della richiesta di cura da parte dei cittadini.
Insomma, ci sono sacche di inefficienza che vanno eliminate, a vantaggio di specialità che invece attualmente sono sottostimate.
E poi il rapporto tra le strutture pubbliche e quelle private. Il presidente ha difeso la sua scelta, ricordando anche che vi sono i centri più piccoli, come Villa Ester di Boiano e la casa di cura Villa Maria di Campobasso che hanno meno di 60 posti letto e che dunque per rimanere in vita dovranno riorganizzarsi.
Infine, in chiusura del suo intervento reso al Consiglio, il presidente della Regione ha chiarito che l’ipotesi di istituire l’azienda ospedaliera universitaria, non è percorribile.
«Non siamo nelle condizioni di poterla organizzare, e non solo per ragioni normative», ha concluso.
Il capogruppo del Pd, Giose Trivisonno, di rilancio, ha sostenuto la necessità di salvaguardare il dea di secondo livello o, in alternativa di realizzare l’azienda ospedaliera universitaria, soluzione che lo stesso Frattura aveva dimostrato di condividere lo scorso 17 marzo, rispondendo alla proposta dei tre parlamentari del Pd.
Sulle sue dichiarazioni si è poi aperto il dibattito in aula. Ma la posizione, in difesa del Cardarelli è stata unanime.

Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo del Pd, Giose Trivisonno, che impegna il presidente e la Giunta regionale ad attuare le azioni volte a qualificare e potenziare l’ospedale Cardarelli, ma soprattutto a mettere in atto le procedure previste e consentite dalla normativa nazionale e regionale vigente affinché l’ospedale di Campobasso sia riconosciuto come Dea di secondo livello.  Una posizione forte, che va ad impattare con quella espressa da Frattura in aula. Una posizione che mette in evidenza, qualora ce ne fosse ancora bisogno l’isolamento politico nel quale è finito il governatore. Anche il Pd ora gli si è schierato contro. L’ordine del giorno approvato a palazzo San Giorgio sconfessa su tutta la linea l’operato del governatore, sempre più solo.

 

 

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