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venerdì, Aprile 19, 2024

San Severo, piccoli commercianti contro i centri commerciali

QDSan Severo, piccoli commercianti contro i centri commerciali

 Claudio Cozzoli Presidente dell’associazione dei piccoli commercianti “Agorà” di San Severo lancia l’allarme, “troppi centri commerciali rischiano di uccidere il piccolo commercio”.
Le ultime festività pasquali hanno ancor più evidenziato, laddove ce ne fosse stato bisogno, che la crisi di vendite in atto, è ancor più grave di quello che qualcuno aveva pronosticato.
Il fatto che le festività combaciassero con l’“ultima settimana del mese”, diventata famosa per via della difficoltà dei consumatori ad arrivare, con stipendi, salari e pensioni, a fine mese, non rappresenta che la minima parte delle cause della crisi in atto; chiaramente la disoccupazione, i forti aumenti tariffari e gli aumentati costi di gestione aziendali hanno non poco inciso nella forte diminuzione delle vendite.
Eppure, nonostante il panorama dei consumi risulti fosco per la stragrande maggioranza delle piccole e piccolissime attività commerciali, dalla debàcle delle vendite si sono salvati moltissimi negozietti di quartiere, di piazze e di vie, con annesse attività mercatali, il tutto situate in piccole città, che hanno visto addirittura crescere il proprio volume d’affari in tutte le tabelle merceologiche.
Non deve meravigliare tutto ciò, in quanto le grandi catene distributive rifuggono dal localizzare le proprie strutture di vendita in tali contesti, considerati scarsamente appetibili sotto l’aspetto numerico delle vendite.
Si spera, in presenza di tutto ciò, che le Istituzioni dello Stato, e il Parlamento da poco eletto, pongano, dopo anni di supina accondiscendenza, un freno alle agevolazioni che le grandi catene distributive hanno ricevuto negli anni, che di fatto hanno alterato il sistema economico. Esso difatti aveva assicurato, ad un grande indotto umano e logistico, la possibilità di mantenere standard di sopravvivenza decenti, cosa che al momento ha cessato di essere, eliminando dal circuito lavorativo centinaia di migliaia di addetti e ha comportato la desertificazione di intere aree destinate allo svolgimento delle operazioni commerciali.
Da anni l’associazione Agorà insiste nel chiedere un immediata ridiscussione governativa e parlamentare delle norme che regolano il SOTTOCOSTO e la concessione selvaggia delle APERTURE DOMENICALI, che rappresentano il “cavallo di Troia” del sistema distributivo nel panorama commerciale drogato mondiale.
Si spera che alla richiesta delle piccole associazioni come la scrivente, si possano affiancare tutte le sigle sindacali nazionali e tutte le altre associazioni di categoria, che meglio hanno il termometro della pericolosa situazione commerciale dei loro associati. In questi mesi anche la CEI, in nome di un sacrosanto e religioso riposo settimanale dei dipendenti, è scesa in campo per raccogliere firme per porre un argine alle aperture straordinarie delle grandi attività commerciali.

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