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giovedì, Aprile 25, 2024

Elezioni e liste: nessuno faccia ricorso dopo il voto. Un impegno preciso per i candidati a presidente della Regione

AperturaElezioni e liste: nessuno faccia ricorso dopo il voto. Un impegno preciso per i candidati a presidente della Regione

di PASQUALE DI BELLO

In dodici anni il Molise si è “distinto” per due interruzioni anticipate di legislatura causate da errori nella presentazione delle liste. Un primato del quale certo non si può andare orgogliosi, una prospettiva che per il futuro andrebbe evitata. Quali candidati sarebbero disposti oggi a rinunciare a ricorsi legati alla presentazione delle liste e ad accettare l’esito del voto? Si eviterebbe, in tal modo, una nuova e traumatica interruzione dell’attività istituzionale.

Oltre alle scamorze, il Molise è celebre e rinomata per essere l’unica regione italiana tornata al voto due volte per sbagli, impicci e imbrogli nella presentazione delle liste elettorali. Un primato, sia detto di passata e a differenza delle scamorze, del quale non si può andare certo fieri. La nostra personale esperienza, maturata in molti anni di militanza politica, ci porta a dire che sbagliare è (quasi) impossibile qualora le regole vengano seguite pedissequamente e senza fretta. Tuttavia, la mancanza di formazione politica (che è anche una palestra di vita per chi ci crede ancora) e la corsa all’ultimo minuto e all’ultimo candidato provocano i capitomboli a cui abbiamo assistito.

Detto questo, forse è venuto il momento di chiudere con questo passato a dir poco imbarazzante e guardare avanti. E’ impensabile che nel giro di dodici anni due legislature si siano interrotte anticipatamente per quattro firme malmesse o messe a sproposito e si siano così determinate le condizioni per un ritorno al voto. Iorio che in tal senso ha aperto le danze è stato alla fine colpito dalla inesorabile legge del contrappasso. A pagare dazio, la prima volta fu Giovanni Di Stasi per il centrosinistra, ora è stato lui, Iorio, a scucire il pedaggio per il centrodestra. Possiamo quindi dire che oggi, per quel che riguarda il Monopoli regionale, vi è una assoluta parità tra i due schieramenti, un rispetto assoluto della par condicio. Anzi, della Bar condicio, perché a questo saremmo qualora si proseguisse su questa strada, alla parità da bar, anzi da osteria o, se preferite, da cantina. Il Molise rischia di passare per una regione di ubriachi che, vista da fuori, può dividersi in due categorie: quelli che il fiasco se lo scolano prima della presentazione delle liste, sbagliandone la compilazione, e quelli che in attesa di ribaltare il risultato negativo il fiasco se lo scolano per consolazione.

Perché scriviamo questo? Perché vorremmo che tutti i sei candidati che si giocano la partita della Presidenza dessero ai molisani una certezza, un’assicurazione: quella di rispettare l’esito del voto rinunciando anticipatamente alla possibilità di fare ricorso. Questo, chiaramente, solo per le operazioni pre-elettorali. Altre ipotesi, legate allo svolgimento del voto, è chiaro che andranno valutate qualora si dovessero presentare. Non sappiamo chi tra gli aspiranti alla poltrona di governatore potrà accettare questa presa d’impegno ma noi ci sentiamo di sottoporla più che a loro alla pubblica opinione. In questi anni ci hanno sempre raccontato la barzelletta che sono i “cittadini elettori” a proporre i ricorsi. E’ una fesseria: i ricorsi li propongono sempre dei prestanome (e lo scriviamo senza offesa per chi il nome lo presta) che lo fanno sì a propria firma ma nell’interesse di questo o quel candidato soccombente. Anche qui la Bar condicio è assoluta: prestanome a destra, prestanome a sinistra.

Ecco, probabilmente con queste elezioni termineranno molte cose e altrettante ricreazioni cesseranno. Sarà il caso che pure questa macchietta dei ricorsi finisca una volta per tutte. Lasciamo che si meni vanto per le scamorze (che meritano) o per quelle poche cose belle che solo la favella di Franco Valente fa apparire bellissime, ma lasciamo stare una volta per tutte l’ormai grottesca commedia dei ricorsi elettorali.

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