Una disavventura a lieto fine. Mario Belluomo, l’ingegnere catanese rapito in Siria il 12 dicembre scorso e rilasciato nella notte è già tornato a casa. A dare la notizia stamattina è stato il ministero degli Esteri russo, annunciando che Belluomo era stato liberato insieme ai suoi due colleghi russi dell’acciaieria siriana Himsho, Victor Garilov e Abdel Satar Hassun, che ha anche il passaporto siriano. Ma mentre i due russi, proseguiva il comunicato di Mosca citato dall’agenzia Itar-Tass, si trovavano già all’ambasciata russa di Damasco, l’italiano sarebbe stato trasferito attraverso il ministero degli Esteri siriano a rappresentanti ufficiali dell’Italia. È stato questo il passaggio `delicato´ che ha suggerito alla Farnesina di restare prudente fino alla certezza che Belluomo fosse ormai in mani sicure e già in viaggio verso l’Italia. «È al sicuro e sta bene», ha annunciato a quel punto il ministro degli Esteri Giulio Terzi esprimendo «soddisfazione» e «sollievo, considerando il rischio che ha corso per la sua incolumità in un Paese sconvolto da inaudite violenze». Un sospiro di sollievo tirato anche a San Gregorio, nel catanese, tra i familiari dell’ingegnere: «Ora trascorreremo la festa di Sant’Agata con il sorriso e la felicità nel cuore», ha detto il fratello Gianfranco dopo oltre un mese di silenzio stampa.
Siria, libero l’ingegnere italiano rapito
