Le modifiche sono state fatte all’interno dell’immobile. Di conseguenza, trattandosi di ristrutturazione cd. “leggera”, non si configura alcun reato. Non è stato compromesso nessun valore paesaggistico, né l’aspetto esteriore degli edifici. Pertanto, per la Cassazione (sentenza 37713/12), non è reato.
Il caso. Venivano eseguiti dei lavori, senza permesso di costruzione, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Per questo, il responsabile veniva condannato, nei due gradi del giudizio di merito, a 5 mesi di arresto e 23mila euro di ammenda.
Le opere interne non sono sottoposte a concessione o autorizzazione amministrativa? Nel ricorso per cassazione proposto dall’imputato si deduce che non c’è stato alcun aumento volumetrico degli immobili ed è, dunque, irrilevante la realizzazione all’interno delle costruzioni di più ambienti rispetto a quelli preesistenti. Nello specifico, aggiunge il ricorrente, è stata effettuata una ristrutturazione cosiddetta “leggera”, «per la quale è sufficiente la sola denunzia di inizio dei lavori».
Non c’è stato alcun aumento volumetrico. A parere della Corte di legittimità, è da escludersi l’aumento volumetrico, trattandosi di una semplice «diversa distribuzione in vani, per numero e ampiezza, della identica superficie totale calpestabile», salvo il caso – non ricorrente nella specie – «della realizzazione di “unità immobiliari” autonome».
Ristrutturazione interna della casa? Il reato non c’è
