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venerdì, Aprile 19, 2024

Cassa integrazione e fumogeni. Lazzaro, dal sepolcro, ringrazia l’assessore Petraroia

AperturaCassa integrazione e fumogeni. Lazzaro, dal sepolcro, ringrazia l’assessore Petraroia

Sprezzante del senso della misura e, a questo punto, anche del ridicolo, l’assessore regionale al Lavoro, Michele Petraroia, continua a creare aspettative tra i lavoratori in attesa della cassa integrazione in deroga. A dispetto delle parole, stanno i fatti che dicono a chiare lettere una sola cosa: che al momento ai lavoratori Petraroia non è riuscito a pagare un centesimo dei soldi di cui da mesi dispone.

A trattenersi non ce la fa proprio. Continua a scrivere, pubblicare, diramare, diffondere e propalare di tutto. Parole, comunicati stampa, documenti, resoconti, chiacchiere, concioni e soprattutto fumogeni per riempire di nebbie massicce e multicolori gli occhi di lavoratori, imprese, famiglie, organizzazioni sindacali e datoriali. Continua a scrivere a tutti. Tra i destinatari ufficiali e quelli di complemento, ormai i documenti dell’assessore regionale alla Cassa integrazione e al Maltempo, Michele Petraroia, si aprono con quindici pagine di nomi, numeri e vie, dove si trova di tutto, come in certe botteghe di certi rigattieri toscani che dai falsi Van Gogh ai mutandoni originali del nonno non si fanno mancare nulla. Così è Petraroia. Nel suo indirizzario non manca niente. Di recente è stato inserito anche il sepolcro di un palestinese deceduto oltre duemila anni fa. Pare, infatti, che Petraroia abbia scritto anche alla salma del povero Lazzaro. Quello del Vangelo, di cui le uniche cose note sono che un giorno è nato, uno è morto e un altro è resuscitato. Nessuno, però, ha mai detto come e perché sia rimorto. Ve lo diciamo noi: è rimorto di Cassa integrazione, quando circa duemila anni fa fu un antenato dell’assessore Petraroia ad occuparsi di Lavoro e diseredati. Lazzaro, che già non se la passava bene ed era cassintegrato pure lui, sapendo come sarebbe andata a finire e, soprattutto, prevedendo i tempi di attesa, di concerto con nostro Signore preferì rimettersi in bende e tornare a dormire e giacersi nuovamente dietro alla pietra tombale. Prima che giunga il mio turno, pensò – cosa confermata anche dal Padreterno – passeranno più di duemila anni: tanto vale che in attesa della Cassa integrazione me ne torni nella cassa da morto a fare un pisolino. Era stanchino anche Lazzaro, come Forrest Gump e di recente Beppe Grillo. Stanchino, come i lavoratori molisani che grazie ad una fesseria mondiale e mortale targata Assessorato al Lavoro – Regione Molise, faranno Natale senza soldi. Mamme e babbi che non potranno comprare scarpe e vestiti, balocchi e lucette (perché toccano anche ai figli dei cassintegrati e non solo a quelli dei politici), pane e latte, ai propri figli. Quello che è accaduto, ormai lo abbiamo raccontato ed in sintesi è questo: un errore di date, riconducibile all’assessorato al Lavoro, impedisce all’Inps di pagare ai lavoratori i trattamenti relativi al periodo gennaio – agosto 2014.

La questione, al momento e a dispetto di quel che ciancia Petraroia, è sospesa sine die. Come l’angelo del presepe, che non sta né in cielo né in terra. Il destino di Lazzaro, è, più o meno, il destino che toccherà – anzi che già tocca – ai lavoratori molisani in attesa del pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga. E oltre a questo danno, ai lavoratori tocca anche la beffa supplementare. Petraroia, ieri, non ha trovato niente di meglio da fare che sparare un nuovo fumogeno, questa volta su altri tre milioni e rotti di euro che il governo ha assegnato al Molise (cosa che ha fatto anche per tutte le regioni) per il pagamento degli ammortizzatori in deroga.

La verità, unica e sepolcrale, è che Petraroia non è ancora riuscito a liquidare nemmeno un centesimo, neanche il becco di un quattrino dei soldi che il Governo ha già assegnato al Molise (due milioni e settecentomila euro) da mesi. I molisani e il lavoratori, su questa vicenda, non hanno alcuna riga ufficiale da parte dell’assessore. Perché, per uno che scrive così tanto? Chi e cosa copre Petraroia? Chi e cosa nasconde Petraroia? Ammesso e non concesso che ci sia qualcuno o qualcosa da coprire e nascondere. Ad esempio, per fare chiarezza, perché Petraroia non dirama alla stampa la nota di spiegazioni che il Ministero del Lavoro gli ha chiesto sui casini della Cassa in deroga e che lui assume (così va dicendo in giro) ha inviato il 3 dicembre scorso. Ci perdoni l’insolenza, assessore Petraroia: ma questa lettera, c’è o non c’è? E se c’è, perché la tiene nascosta ai molisani? Ecco, in attesa di una sua risposta, i lavoratori ora si rimetteranno in bende e, come Lazzaro, torneranno a dormire nella speranza di evitare gli incubi e soprattutto quello peggiore. Quello che dopo un suo antenato in Palestina, e lei oggi in Molise, non tocchi all’umanità, in un qualche posto e in un qualche tempo, la sventura di un altro Petraroia che si occupi di lavoro e diseredati. Che il Signore ce lo risparmi. Se proprio i lavoratori dovranno restare senza soldi a Natale, a differenza  di Petraroia che intascherà l’emolumento regionale e delle tredicesime che intascheranno in assessorato, che almeno gli sia risparmiata quest’ipoteca sul futuro.

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