Nessuna approvazione in tempi rapidi. Nessuna ratifica celere da parte di Montecitorio in modo da trasformare al più presto in legge il ddl che abolisce il carcere per i giornalisti. È il concreto rischio che corre la riforma della diffamazione, che oggi ha ricevuto il via libera del Senato. A un anno esatto dal disco verde della prima lettura, il testo che nei prossimi giorni tornerà alla Camera potrebbe essere oggetto di un nuovo esame. Conseguenza: nuove estenuanti trattative fra i partiti, nuove modifiche, un ulteriore passaggio a Palazzo Madama.