Il Molise in terza posizione tra le regioni italiane per rischio idrogeologico. Il dato, del ministero dell’Ambiente, era riferito ad un monitoraggio effettuato nel 2001. Da allora, la situazione è ulteriormente peggiorata. Basti pensare che attualmente sono attive 8.800 frane per le quali la Regione ha già chiesto fondi per 37 milioni di euro.
Dal Senato, proprio in queste ore è arrivato l’ importantissimo via libera alla mozione, presentata dal parlamentare molisano del Pd, Roberto Ruta sulla difesa del suolo e che considera la tutela del territorio e la difesa idrogeologica la priorità assoluta per il Paese. E considera la vera, grande opera infrastrutturale, proprio la messa in sicurezza del territorio italiano, estremamente fragile.
Ma per realizzare questa possente operazione, il governo sarà chiamato a prevedere, nel triennio 2015-2017, le risorse necessarie, stimate in 3 miliardi, un miliardo all’anno che dovranno essere escluse dal patto di stabilità
«Per il Molise si tratta di una occasione importantissima da cogliere – ha dichiarato Roberto Ruta , nel corso della conferenza stampa organizzata nella sede regionale del Pd – Potrebbe beneficiare di 20 milioni di euro, oltre a quelli già a disposizione della Regione».
Una serie di opere da realizzare sotto l’attento monitoraggio di una task force di esperti. «Professionalità già presenti nel Molise che vanno formate e coinvolte in questo progetto – ha aggiunto il senatore – Un progetto nel quale giocherà un ruolo strategico la Protezione civile, con tutte le sue articolazioni a livello locale”. Parole che vogliono dire anche rilancio dell’agenzia regionale di protezione civile, che il governo Frattura sta smantellando.
Un progetto organico che passi attraverso una serie di interventi: l’impegno del governo italiano a favorire, nel corso del semestre di presidenza europea, della chiusura del negoziato sul pacchetto 2030 con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 40% . Ed è stata definita commovente, da Ruta, la tempestività dell’approvazione, la notte scorsa, da parte dell’Europa, della riduzione del 40% delle emissioni. Una svolta culturale, un cambiamento degli stili di vita a cui anche il Molise è chiamato a rispondere.
La Regione deve essere pronta. E’ l’ultima occasione che si presenta.