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venerdì, Marzo 29, 2024

Biomasse, in 500 a Campobasso per dire no. Alla fine Frattura capitola: entro il 5 novembre revoca o annullamento delle autorizzazioni

AperturaBiomasse, in 500 a Campobasso per dire no. Alla fine Frattura capitola: entro il 5 novembre revoca o annullamento delle autorizzazioni

di ANNA MARIA DI MATTEO

La notizia è di quelle che riaccendono la speranza dei cittadini dell’area del Matese che si stanno battendo contro le centrali a biomasse.
E’ arrivata direttamente dal presidente della Regione Paolo Frattura che, dopo aver ricevuto otto sindaci matesini e due rappresentanti dei comitati, si è presentato davanti ai manifestanti, beccandosi, tra l’altro, un sacco di insulti e fischi.
A tutti ha promesso che entro il 5 novembre, data in cui scadranno i termini per la sospensione delle autorizzazioni, firmata dalla Regione, deciderà se annullare o revocare i provvedimenti in questione.
Un annuncio che è stato accolto con cauto ottimismo dai cittadini che tuttavia mantengono alta la guardia. Non si fidano della politica, delle tante chiacchiere sentite fino a oggi. Ora vogliono i fatti, vogliono vedere scritto, nero su bianco, che le due centrali non si faranno nel cuore del Matese. Punto.
Dunque al momento c’è l’impegno assunto dal governatore, che non potrà tirarsi indietro. Dovrà solo scegliere la decisione più indolore per le casse della Regione.
Un risultato importante, quello ottenuto dai dodici sindaci dell’area del Matese, dalla Provincia di Campobasso, dai comitati e dai cittadini che da settimane stanno presidiando il cantiere di Campochiaro fermo.
Frattura alla fine ha dovuto arrendersi, capitolare di fronte alla mobilitazione popolare, dinanzi alla volontà della gente di difendere la salute e l’ambiente.
E d’altra parte non potrebbe fare altro visto il dissenso, dilagante della gente, nei suoi confronti.
La prova è arrivata proprio dalla manifestazione che si è tenuta a Campobasso. In cinquecento, forse anche di più, hanno sfilato in un corteo rumoroso ma assolutamente pacifico, lungo le principali vie della città, per ritrovarsi, alla fine, davanti alla sede della Giunta regionale. Lì i manifestanti hanno protestato animatamente, pronunciando slogan contro Frattura e chiedendo, a gran voce, la revoca o l’annullamento delle autorizzazioni.
Il cordone di poliziotti ha impedito che entrassero nel palazzo. Ad entrarci, invece, ma dopo una lunga trattativa, otto sindaci presenti alla manifestazione, l’avvocato Massimo Romano che cura il ricorso presentato dalle dodici amministrazioni comunali ed una rappresentante dei comitati.
Alla fine della riunione l’annuncio del governatore.
Ora si aspettano che dalle parole Frattura passi ai fatti.

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