Il Comune di Isernia, in collaborazione con l’Asrem, sta intensificando le attività di contrasto al randagismo e i controlli nei confronti dei possessori di animali che non rispettano l’ordinanza che regolamenta la conduzione dei cani nei luoghi pubblici, e che prescrive l’uso del guinzaglio, la raccolta delle deiezioni e l’iscrizione all’anagrafe canina. «Nella conduzione dei cani – ha affermato l’assessore comunale all’ambiente, Marco Amendola –, occorre il giusto senso civico. Solo il corretto comportamento di ognuno garantisce alla collettività maggiore sicurezza e aree pubbliche più pulite e fruibili. A seguito di un accordo siglato tra l’ufficio ambiente e l’azienda sanitaria locale – ha aggiunto Amendola –, nell’arco di due giorni, grazie all’impegno profuso dal personale di polizia municipale, sono stati controllati circa sessanta cani e sono emerse varie infrazioni: dodici esemplari non risultavano iscritti all’anagrafe canina, alcuni padroni non erano in possesso dei necessari strumenti per la pulizia, cinque animali di grossa taglia sono stati prelevati perché randagi e potenzialmente pericolosi, inoltre sono state elevate numerose sanzioni amministrative». Le attività di controllo e di monitoraggio hanno interessato il perimetro urbano del capoluogo, con particolare riguardo alle zone della villa comunale, del parco delle Rimembranze, del quartiere San Lazzaro, del centro storico, di piazza D’Uva e di zona Le Piane. Nei prossimi giorni i controlli verranno estesi alle frazioni e alle contrade. «Le azioni messe in campo dall’amministrazione comunale – ha concluso Amendola – sono da considerarsi di assoluta prevenzione, non già di repressione. Il mio assessorato intende favorire il benessere degli animali e in tale ottica si colloca anche l’inaugurazione del Parco canile avvenuta durante la scorsa primavera». Sull’argomento è intervenuto anche Claudio Di Ludovico, del servizio veterinario dell’Asrem: «L’azienda sanitaria – ha detto – vuole promuovere la proprietà responsabile dei cani e, nel contempo, ridurre il randagismo e la sofferenza degli animali. Obiettivi che mirano, altresì, a limitare i costi che le pubbliche amministrazioni devono sostenere per l’incivile fenomeno che deriva dall’inosservanza delle norme atte a regolare la detenzione e la cura dei cani».