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venerdì, Aprile 19, 2024

Formazione professionale, la disperazione degli operatori davanti al Consiglio regionale: ci hanno abbandonati. Dal primo ottobre tutti a casa

AperturaFormazione professionale, la disperazione degli operatori davanti al Consiglio regionale: ci hanno abbandonati. Dal primo ottobre tutti a casa

di ANNA MARIA DI MATTEO

La disperazione, la rabbia, la preoccupazione: sono i sentimenti che animano i 90 operatori della Formazione professionale che dal primo ottobre saranno mandati a casa. Tutti. Licenziati dopo tanti anni di lavoro. E molti di essi sarebbero andati in pensione tra qualche anno.Ora la prospettiva, per loro è drammaticamente cambiata.

Ieri sera l’audizione congiunta della Seconda e della Quarta Commissione consiliare, dei sindacati e di una delegazione dei lavoratori. Fuori, davanti ai cancelli del Consiglio regionale,  al buio ed al freddo, ad attendere, decine e decine di dipendenti, il cui destino lavorativo e non solo, sembra essere appeso ad un filo sottile, sottilissimo che rischia di spezzarsi da un momento all’altro. Ma al  momento, vista la posizione di intransigenza assunta dalla Regione, in particolare dall’assessore Michele Petraroia, la speranza di trovare una soluzione  positiva è ridotta al lumicino. E d’altra parte era stato lo stesso Petraroia, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale, a rilasciare dichiarazioni che lasciavano poco spazio, se non nessuno, all’ottimismo. Aveva confermato la scadenza del progetto finanziato con il Fondo sociale europeo. Scadenza prevista per il 30 settembre e l’avvio delle procedure per la cassa integrazione. Tutto ciò nonostante  lo stesso Consiglio regionale, a marzo, quindi pochi mesi fa , avesse approvato un documento che in sostanza prorogava la scadenza al 31 dicembre per dare un po’ di respiro in più ai lavoratori. Invece,  non si sa ancora perché, denunciano gli operatori, la Regione ha improvvisamente cambiato le carte in tavola, confermando i licenziamenti.

Un atteggiamento aspramente criticato dagli stessi operatori e dai sindacati, con Pasquale Guarracino che è arrivato a chiedere le dimissioni del presidente Frattura, per non essere riuscito a gestire e risolvere anche questa vertenza. L’ennesima. Eppure, dicono ancora i sindacati, i fondi per portare avanti il progetto ci sono. E criticano le procedure seguite dalla Regione per l’accreditamento di nuovi enti ed il reclutamento di  nuovo personale, in barba all’albo appositamente istituito.

Insomma, un’altra vertenza iniziata male e finita nel peggiore dei modi. Dal primo ottobre altre novanta persone andranno ad aggiungersi alla lunga, lunghissima lista dei disoccupati molisani. Un dramma senza fine.

 

 

 

 

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