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giovedì, Marzo 28, 2024

Pd allo sbando. La festa de L’Unità si rivela un flop e intanto infuria la polemica sull’assemblea che ha votato lo statuto

AttualitàPd allo sbando. La festa de L'Unità si rivela un flop e intanto infuria la polemica sull'assemblea che ha votato lo statuto

di ANNA MARIA DI MATTEO

Si è chiusa nel peggiore dei modi, tra le polemiche,  la festa regionale del L’Unità organizzata dal Partito democratico a Ferrazzano. Una festa partita quasi in sordina, nonostante la presenza di importanti esponenti nazionali del partito e conclusasi malissimo, con lo scontro interno sulla celebrazione dell’assemblea regionale che ha approvato il nuovo Statuto. Assemblea finita nel mirino della minoranza del Pd.

Sì, perché nonostante la vistosa assenza di tutta la delegazione parlamentare del partito (Roberto, Ruta, Danilo Leva e Laura Venittelli), oltre a quella degli assessori regionali Michele Petraroia  e Massimiliano Scarabeo, la segretaria regionale, Micaela Fanelli, ha deciso di andare avanti ugualmente, celebrando l’assemblea ed approvando lo Statuto. La minoranza aveva invece  chiesto il rinvio per consentire una discussione approfondita sulle modifiche da apportare allo statuto. Una richiesta caduta nel vuoto. L’opposizione, capeggiata dalla parlamentare Laura Venittelli ha parlato di vero e proprio atto di forza, contestando la regolarità del voto, per mancanza del numero legale.   I rappresentanti della minoranza hanno chiesto i verbali dell’assemblea, che però non sono stati consegnati. Un rifiuto del quale, secondo indiscrezioni, sarebbero stati informati gli uomini della digos che erano presenti per la festa de l’Unità

Tutto regolare, invece, secondo la segretaria, decisa ad andare avanti per la propria strada. Ma è proprio questo suo eccessivo decisionismo, questo voler imporre a tutti i costi la sua linea, a provocare dissenso e ad alimentare una spaccatura sembra più netta tra i vertici ed il resto del partito. La conferma arriva da più parti, dai diversi esponenti del Pd.

L’assessore Massimiliano Scarabeo ha infatti contestato duramente il mancato coinvolgimento di tutto il partito in quelle decisioni che egli stesso ha definito straordinarie, evitando – ha detto – i necessari passaggi preliminari, prima di portare il nuovo statuto all’attenzione dell’assemblea.

«Decisioni unilaterali di una maggioranza che non è tale – ha accusato l’assessore – Una maggioranza che viene fuori da un voto inquinato delle primarie. Questo è un partito rappresentato da persone che non rappresentano le istituzioni – ha poi aggiunto Scarabeo – che evitano il dialogo,imponendo atti di forza, un segretario appiattito ancora su un risultato elettorale effimero, in una maggioranza incapace di dialogare con le diverse anime del Pd». Fin qui l’affondo durissimo di Massimiliano Scarabeo.

La replica di Micaela Fanelli non si è fatta attendere. Ha subito precisato che lo statuto è stato approvato a maggioranza assoluta e che i verbali sono a disposizione, « a norma di legge e senza segretezza o paura”, ha dichiarato. Poi la replica all’assessore Scarabeo che tra le altre cose aveva contestato l’imposizione della candidatura di Brasiello alla Provincia di Isernia. «Tutto è stato discusso e gestito dal basso, dagli amministratori e dal Pd. Tutto è stato condiviso dall’assemblea provinciale».

Infine la sottolineatura degli obiettivi fin qui raggiunti, tra cui la nuova sede e la scuola di formazione politica. E po la stilettata finale alla minoranza: «Chi vuole fermare questo processo lo fa artatamente – ha concluso – Chi ha perso il congresso, lavori all’unità del partito. Non ci interessano le polemiche , ma i fatti».

 

 

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