L’ufficio Tributi del Comune di Campobasso è al lavoro sulla Tasi. Gli avvisi di pagamento stanno per essere recapitati, visto che la prima rata, contrariamente a quanto deciso inizialmente dal Consiglio comunale, scadrà ad ottobre, con conguaglio finale a dicembre.
L’aliquota applicata è del 2,5 per mille, quella massima consentita dalla legge. Ma sono in tanti a chiedersi se tutti debbano pagarla per finanziare i cosiddetti servizi indivisibili di cui, non tutti, però, beneficiano.
Per servizi indivisibili si intendono quei servizi a vantaggio della collettività: illuminazione, manutenzione delle strade, anagrafe, sicurezza, reti idriche e fognarie. Servizi che lo Stato non finanzia più e che dunque sono a carico dei Comuni. Ma in una città come Campobasso, dove sono ancora tante, troppe le contrade nelle quali non arrivano tutti i servizi, i residenti
polemizzano con l’amministrazione.
Perché pagare per un servizio che non abbiamo, hanno chiesto i contribuenti.
La risposta del Comune non si è fatta attendere. Il sindaco Battista ha spiegato che i servizi indivisibili, in quanto tali, vanno pagati perché sono a vantaggio della collettività. E anche l’ipotesi di prevedere sgravi, avanzata da più parti, non sembra essere percorribile.
Insomma, nelle zone in cui manca la pubblica illuminazione , e non sono poche, o in quelle dove le strade sono dissestate e piene di buche, i residenti dovranno pagare la Tasi sulle proprie abitazioni e sui terreni edificabili, alla pari di un cittadino che vive in pieno centro, a Campobasso, con tutti i servizi a disposizione.
Ma dal Comune hanno chiarito che la legge nazionale è questa e non è possibile fare diversamente.
Tuttavia l’assessore al Bilancio Massimo Sabusco ha assicurato che i 5 milioni di euro che l’amministrazione conta di introitare con la Tasi saranno utilizzati, per la maggior parte, in favore delle contrade. Se così fosse, allora vale la pena pagare. Pagare tutti per servizi fruibili da parte di tutti.