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giovedì, Marzo 28, 2024

Formazione professionale, questione aperta

AttualitàFormazione professionale, questione aperta

Una protesta che non si ferma quella del personale della Formazione professionale. Dopo la scorsa settimana, nuovo Sit-in, dalle 11.30, davanti la sede del Consiglio regionale, in occasione della riunione dell’Assemblea.
La manifestazione è stata organizzata dai sindacati di categoria della Cgil, Cisl, Uil, Snals e Confsal. Vogliono sensibilizzare la Regione affinchè affronti con urgenza i problemi che riguardano 90 lavoratori del settore. Anche loro, come ormai tanti troppi molisani, rischiano di perdere il posto. Il 30 settembre scade infatti il progetto, finanziato con il Fondo sociale europeo, in cui sono impegnati i 75 lavoratori iscritti all’albo regionale e altri 15 che svolgono attività di supporto.
I sindacati chiedono di rifinanziare il progetto e di prevedere “un più ampio disegno che veda al suo interno un ruolo prioritario per il sistema regionale di orientamento permanente”.
I lavoratori aspettano risposte ormai da mesi e si sentono amareggiati e delusi. “Abbiamo il diritto di sapere cosa ci aspetta e quale sarà il nostro futuro”.
Intanto un raggruppamento di 11 enti di formazione accreditati e che operano da tempo nella regione e danno lavoro a oltre 100 persone che non appartengono al gruppo degli operatori iscritti all’albo, hanno ribadito le proposte di riforma del sistema molisano della formazione professionale. Proposte inviate a maggio, in una lettera, ai consiglieri regionali. “Un cambiamento è possibile” hanno spiegato “e serve una riforma complessiva del sistema in linea con quanto richiesto dall’Europa e recentemente dal Governo nazionale”.
Pare però indispensabile fare una premessa – hanno sottolineato – cioè che è imperativo scindere le problematiche occupazionali riferite agli operatori iscritti nell’albo regionale dalla pur indifferibile necessità di riforma dell’intero sistema formativo molisano. Investire su trasparenza e qualità, riconoscere la centralità dell’impresa, rivedere il sistema di rilevazione della dispersione scolastica, stabilire regole chiare per l’accreditamento, sono le richieste contenute nella lettera degli 11 enti.

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