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giovedì, Aprile 25, 2024

Vino, l’allarme di Coldiretti: la peggior vendemmia dal 1950. In Molise lievi segnali di crescita

AttualitàVino, l'allarme di Coldiretti: la peggior vendemmia dal 1950. In Molise lievi segnali di crescita

Tutto dipenderà dalle prossime settimane. Per sapere come sarà la vendemmia di quest’anno occorrerà tenere il naso per aria. Il tempo, se questa parte finale dell’estate sarà in linea con le temperature e il clima del periodo, determinerà l’esito dei raccolti.

Le stime, sono da allarme rosso. Secondo Coldiretti, la vendemmia 2014 rischia di essere classificata come la più scarsa dal 1950, con la Francia che sorpasserà l’Italia nel primato mondiale nella produzione di vino. Principale imputato resta il cattivo tempo, che penalizzerà soprattutto le regioni dalla Puglia a scendere.

Meno problematica la situazione nelle regioni centrali, le uniche dove potrebbe registrarsi una crescita attorno al 10 per cento.

Condizionale d’obbligo, considerato che resta da raccogliere l’80 per cento delle uve e che la vendemmia sarà tardiva e non sarà completata prima di novembre.

Anche il Molise comincia a camminare nella giusta direzione. E’ ciò che ha sottolineato Gambero Rosso nelle anteprime dei bicchieri assegnati per il 2015 sulle annate precedenti. Finalmente anche il piccolo Molise, hanno evidenziato i sommelier della prestigiosa rivista, inizia a dare prova di interpretazioni del territorio di maggiore interesse.

Il ritorno alle origini, quello che i francesi definiscono terroir, premia con tre bicchieri il Don Luigi Riserva 2011 di Di Majo Norante, in questo caso un pilastro della produzione locale, e l’Aglianico 2010 di Borgo di Colloredo. Due alfieri di Campomarino, zona che esprime uve e bottiglie di prima fascia e che resta il territorio più competitivo.

Occorre più coraggio, l’esortazione di Gambero rosso ai produttori nostrani, per esaltare un territorio con una grande vocazione alla viticoltura, finora mortificato da interpretazioni tutte potenza e internazionalità e da un debole troppo dichiarato per l’enologia moderna.

Meno rovere e più sapore della terra, la ricetta per vincere sul mercato.

 

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