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giovedì, Aprile 25, 2024

Frattura, Sinistra e Sanità: va in scena la giostra delle supposte

AttualitàFrattura, Sinistra e Sanità: va in scena la giostra delle supposte

di PASQUALE DI BELLO

Convegno della Sinistra “antagonista” sul tema Sanità. Alla sala della Costituzione della Provincia di Campobasso va in scena la politica dell’ambiguità, quella consueta di uno schieramento che a parole sta col popolo e con i fatti appoggia i palazzi del potere.

“Per una sanità pubblica e di qualità”. E’ questo il titolo di un incontro promosso a Campobasso da quella Sinistra che, con linguaggio giornalistico, viene comunemente definita “antagonista”. Quella, per capirci, che ti aspetteresti essere dalla parte degli ultimi e dei diseredati, contraria alla globalizzazione e alle multinazionali, sensibile ai temi ambientali e orientata alla salvaguardia del territorio e dei beni pubblici. Questo, tanto per elencare brevemente i crismi degli antagonisti. E sin qui, nulla da dire. Quello che non quadra, e disvela l’inganno politico della messa inscena (avete letto bene, messa inscena) alla quale abbiamo assistito, è il sottotitolo scelto per il convegno: “La sinistra del buon governo”. Partiamo da qui, da questo assunto, dalla affermazione di questo concetto, quello della esistenza di una sinistra del “buon governo”. Ragionando al contrario, di sinistra ce ne deve essere almeno un’altra: quella del malgoverno. E questo, nel corso del convegno, si è capito chiaramente. Soltanto che il malgoverno finito sotto la lente non è quello di Michele Iorio e Gianfranco Vitagliano, tanto per riesumare le salme di un tempo che fu, ma quello di Paolo di Laura Frattura, governatore del Molise sostenuto da una maggioranza di cui almeno due degli antagonisti aderenti all’incontro, PdCI e SEL (il terzo era la lista Tzipras), sono parte integrante e collaborativa, essendo rappresentati in Consiglio regionale da quei gemelli siamesi del socialismo reale che sono Salvatore Ciocca e Domenico Ioffredi, detto Nico. Al convegno degli antagonisti, questi due Mozart del Comunismo erano in prima fila, la stessa che abitualmente occupano quando c’è da accorrere in soccorso di Frattura.

Bene. Fatti salvo il pubblico che ha partecipato all’incontro, chiaramente e oggettivamente estraneo alle pastette regionali, la liturgia alla quale abbiamo assistito ci ha francamente nauseato. E’ forse l’ora di finirla con questa gigantesca presa per i fondelli, quella di una sinistra che, sempre con linguaggio giornalistico, può essere definita “di lotta e di governo”. Dietro a questa sinistra, come avrebbe detto padre Dante, in Molise (e in Italia) si nascondono quelli che stanno “ne la chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni”. Al netto del popolo che immeritatamente rappresentano, alla sinistra che siede in Consiglio regionale va bene tutto e tutto vota: dalla Sanità privata alle pale eoliche, dalle biomasse all’art. 7 (abolito solo di recente). A Lorsignori manca una dote, quella della coerenza. Se ne fossero minimamente dotati, adotterebbero comportamenti consequenziali. In questo caso, ci aspetteremmo da Ciocca e Ioffredi due cose: la richiesta delle dimissioni di Frattura (a cui sono riconducibili i piani attuativi bocciati e sbilanciati a favore dei privati) o, in alternativa, la presentazione delle proprie. A questi due Sandokan della falce e del martello, collaborazionisti di un governo regionale di marca neodemocristiana, a questa Sinistra al Sidol che si lustra all’occorrenza come gli ottoni nel giorno del santo patrono, qualcuno dovrà pur chiedere conto delle quotidiane manovre oblique e del costante lavaggio del cervello a danno dei molisani. Questa giostra delle supposte, per restare al tema della Sanità, un giorno dovrà pur finire o, quantomeno, invertire l’ordine. Basterebbe che il mittente diventasse destinatario e viceversa, ossia che le supposte, per una volta, non andassero dai politici ai cittadini ma da questi ultimi a lorsignori. Sarebbe già un passo avanti.

 

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