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giovedì, Marzo 28, 2024

Comitati in difesa degli ospedali pubblici minori e sindacati all’attacco: l’autunno caldo della sanità molisana

Idee e opinioniComitati in difesa degli ospedali pubblici minori e sindacati all'attacco: l'autunno caldo della sanità molisana

di GIOVANNI MINICOZZI

Con la ripresa dell’attività istituzionale si è riacceso il confronto sulla sanità molisana a colpi di prese di posizione, polemiche e ricorsi al Tar.

I diversi comitati che difendono la sanità pubblica e gli ospedali minori preannunciano un autunno caldo, mentre i sindacati Cgil, Cisl e Uil nelle prossime ore incontreranno il commissario ad acta, Paolo Frattura per discutere un nuovo progetto di riorganizzazione del sistema sanitario da essi elaborato.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente del sindacato autonomo Aaroi-Emac , David Di Lello, il quale ha parlato di ‘pasticcio sanitario’, riferendosi ai piani operativi presentati a Roma da Paolo Frattura e bocciati dal tavolo tecnico nazionale.

Il sindacalista ha chiesto, tra l’altro, un maggiore equilibrio nella distribuzione dei posti letto tra pubblico e privato, una migliore definizione della rete delle emergenze e l’autonomia funzionale per gli ospedali di Termoli e Isernia. Intanto, nella Quarta Commissione del Consiglio regionale è sempre bloccata la proposta di legge sul nuovo piano sanitario triennale varata dalla Giunta regionale alcuni mesi fa. Anche l’assemblea regionale aveva deciso di approvarla, in via definitiva, entro trenta giorni. Sono passati circa quattro mesi ma così non è stato.

Per altro, sulla nuova legge pesa il rischio di una bocciatura della suprema Corte poiché da sette anni vige il commissariamento dell’intero sistema sanitario e la Regione ha perso, di fatto, ogni potere decisionale.

Intanto giovedì prossimo potrebbe arrivare dal Tar Molise l’ulteriore colpo alla sanità pubblica.

L’organo amministrativo, infatti, si pronuncerà sul merito della sospensiva, già concessa al Neuromed, all’atto della presentazione del ricorso, in favore della Fondazione Pavone di Salcito. Si tratta di ulteriori quaranta posti letto, destinati alla riabilitazione e gestiti da una struttura privata che, secondo indiscrezioni, non sarebbe ancora accreditata. Sullo sfondo resta la spada di Damocle del tavolo tecnico nazionale che lo scorso 27 giugno preannunciò il commissariamento del commissario Paolo Frattura per «il permanere di forti criticità nel sistema e per l’inadeguatezza della sua gestione».

Da ultimo è da segnalare una iniziativa, portata avanti dalla Regione Abruzzo, per realizzare la casa della salute sul confine Abruzzo-Molise nei pressi del santuario di Canneto, in agro di Roccavivara.

La decisione era stata annunciata una decina di giorni fa a Vasto dal dinamico presidente Luciano D’Alfonso alla presenza del governatore Frattura.

«E’ questo il primo passo per mettere insieme i nostri territori, nell’ottica della condivisione dei servizi», hanno fatto sapere gli abruzzesi. Sarà! Ma la domanda è d’ obbligo: si parte dalla sanità per annettere il Molise all’Abruzzo?

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