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venerdì, Marzo 29, 2024

L’autonomia dei Gattopardi. Lorsignori parlano del Molise ma pensano al golf, alle poltrone e ai privilegi

AperturaL’autonomia dei Gattopardi. Lorsignori parlano del Molise ma pensano al golf, alle poltrone e ai privilegi

di PASQUALE DI BELLO

Dietro alla “battaglia” per salvare la Corte d’Appello dalla cancellazione, si nasconde una lotta all’arma bianca della casta politica per mettere al sicuro privilegi e poltrone garantite da un’autonomia sulla cui bontà sussistono molti dubbi.

Il Consiglio regionale del Molise, riunito in assemblea straordinaria, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il presidente della Giunta Frattura, e quello dell’assemblea Niro, ciascuno per le proprie competenze, ad attivarsi presso il Governo nazionale affinché receda dal proposito di cancellare dalla geografia giudiziaria la Corte d’Appello di Campobasso. In realtà, delle luttuose e lugubri aule di giustizia non importa un fico secco a nessuno di lorsignori. Quello che temono, e che gabellano sotto il nome di “autonomia”, è che qualcuno gli sfili lo sgabello da sotto le terga. La paura di un danno ai quarti posteriori, infatti, la fa da padrona in un contesto nel quale tutti gridano all’attentato all’autonomia del Molise, mentre in realtà tutti pensano alla partita a golf e alla perdita di cotolette e privilegi a fine mese. La nostra personale idea – che tale resta, personale – è che questo incidente politico e geografico chiamato Molise, non abbia alcuna ragione di esistere. O almeno, non l’abbia alle condizioni attuali. Si fa un gran parlare della conquistata autonomia dall’Abruzzo, targata 1963, quando in realtà, per una serie di fattori economici, logistici, infrastrutturali, il ricongiungimento ai nostri vicini di casa, sarebbe da tenere in grande considerazione e, ancor più, la fusione in una macroregione che comprenda anche le Marche. L’autonomia conquistata con fatica da figure che oggi appaiono dei giganti rispetto ai nani che circolano in Molise, fu un traguardo importante per quel tempo. Oggi, semplicemente, i tempi sono cambiati e, per dirla tutta, questa autonomia, dopo averla conquistata, abbiamo ampiamente dimostrato di non meritarla. Così com’è, serve solo a garantire privilegi macroscopici ad una razza politica microscopica. Quella di oggi, quella che viene reclamata è, a tutti gli effetti, l’autonomia dei Gattopardi, quella che vorrebbe cambiare solo all’apparenza nell’Italia che cambia, salvo lasciare intatte e integri le prerogative, gli usi e gli abusi di un ceto dirigente che dovrebbe sostituire la zappa alla stella presente nello stemma della Regione.

Il vero tema in gioco è questo, quello di una casta politica equiparata in tutto e per tutto, dagli stipendi all’architettura istituzionale, a quella di regioni enormi. Il Molise, in tal senso, non fa differenza dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Veneto o dal Lazio. Anzi, nel rapporto tra politici e popolazione deteniamo il poco invidiabile primato di una sproporzione sesquipedale in favore dei primi. Insomma, quello che ci è parso di capire, ancora una volta, è che lorsignori siano impegnati nel solito giochetto, quello che gli permette di restare con la borsa piena di soldi e la testa piena di fumo. Prova ne sia un passaggio contenuto nell’ordine del giorno approvato, quello che fa riferimento alla “crescente domanda di giustizia che si leva dal popolo molisano” , come ha tenuto a evidenziare il comunista Salvatore Ciocca, un vero e proprio Mozart del pensiero politico e ideatore dell’ordine del giorno approvato. Peccato che la domanda di giustizia dei cittadini molisani sia e resti inevasa. Nei medesimi, lugubri e luttuosi palazzi di viale Elena, nei quali ha sede la Corte d’Appello, giacciono inevase indagini bollenti che riguardano proprio la casta politica. Ad esempio quelle relative all’utilizzo dei fondi assegnati ai Gruppi regionali. Ecco, cominciamo da qui, e insieme a un ordine del giorno che tende a salvare la Giustizia formale, lorsignori ne propongano uno che guarda alla Giustizia sostanziale. Ad esempio un ordine del giorno che impegni Frattura e Niro a sollecitare Palazzo di Giustizia affinché ci dica se i quattrini spesi dai Gruppi regionali siano stati utilizzati legittimamente o meno. A parere dell’ex comandante regionale della Guardia di Finanza, Fernando Verdolotti, in Molise sono avvenute cose inquietanti; una denuncia, quella di Verdolotti, vecchia di due anni, alla quale è seguito un silenzio di piombo. Ecco, e lo ripetiamo, cominciamo da qui, dal salvare la Giustizia sostanziale. Poi salveremo anche la Corte d’Appello e l’autonomia dei Gattopardi.

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