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giovedì, Marzo 28, 2024

Legge sull’editoria. Da correggere la bozza presentata dalla Regione

AperturaLegge sull’editoria. Da correggere la bozza presentata dalla Regione

di PASQUALE DI BELLO

Il tentativo di mettere ordine in un settore, quello dell’editoria regionale, è sfociato in una proposta di legge che necessita di ampi correttivi. Occorre, in particolare, tenere conto delle specificità dei vari mezzi di informazione.

Legge sull’editoria al primo passo. Dopo una lunga attesa il governo regionale, per iniziativa dello stesso Frattura, ha deciso di mettere mano ad uno dei settori più delicati della vita democratica di una comunità: quello dell’informazione. Predisposta dal dottor Mauro Di Mirco, direttore generale della Regione Molise, secondo le indicazioni ricevute dal governatore, è stato presentato agli operatori un articolato che, va detto subito, necessita di ampi correttivi. Tutti quelli necessari a distinguere chi fa informazione, investimenti in capitale umano e tecnologico, ascolti e lettori, dalla pletora di postulanti e avventurieri che a turno, considerano il settore della comunicazione della comunicazione come una sorta di gigantesca mammella a cui succhiare risorse senza dare o produrre nulla che possa essere degno almeno dell’appellativo di notizia.

Ciò detto, va evidenziato come il cardine principale della legge sia dato dalla contrattualizzazione dei giornalisti all’interno dell’azienda editoriale, un principio che, se passasse, renderebbe giustizia a quelle aziende che da anni applicano ai giornalisti il corrispondente contratto di categoria e manderebbe a casa quei furbetti del quartierino che continuano nella miseranda pratica di sfruttamento di giornalisti, tecnici e personale dell’intero comparto.

A quello che è tuttavia il punto di forza, cioè l’occupazione e la contrattualizzazione dei giornalisti, fa da contraltare una commistione di strumenti che vanno dalla carta stampata al web, dalla televisione alla radio: settori radicalmente diversi l’uno dall’altro e che, di regola, andrebbero trattati secondo le proprie specificità. Ma tant’è. Si tratterà di trovare correttivi che possano tener conto di queste differenze e nel tavolo che si è tenuto presso la Giunta regionale l’idea sul campo è quella di stabilire una serie di coefficienti che possano bilanciare le differenze tra gli strumenti di informazione, gli addetti che ad essi si riferiscono e gli investimenti specifici di settore.

Il prossimo appuntamento, già fissato per il 5 settembre, sarà decisivo quindi per una revisione della bozza in itinere. Tutte le osservazioni, si sono raccomandati dalla Regione, dovranno pervenire alla struttura della presidenza e della direzione generale entro il 29 agosto e, se la tabella di marcia dovesse essere rispettata, la legge dovrebbe essere varata tra la fine di ottobre e i primi di novembre.

Fatto il primo passo, ora restano gli altri e non saranno facili. Pur demandando al CoReCom l’emanazione del regolamento attuativo della legge (questa l’intenzione di Frattura), sarà necessario inserire molti correttivi già nell’impianto normativo principale. Il giudizio, pertanto, resta sospeso. Resta la buona intenzione di mettere ordine ma, come recita un adagio popolare, di buone intenzioni è lastricata la strada dell’Inferno. Staremo a vedere.

 

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