“Sette cause perse a metà luglio, altre otto la settimana scorsa. Complessivamente il giudice di pace di Isernia ha annullato oltre 50 multe. La Prefettura le ha dunque perse tutte, ma l’autovelox di Macchia d’Isernia resta ancora lì”. A dirlo è il segretario provinciale del sindacato Fiadel, Feliciantonio Di Schiavi, che sin da prima dell’attivazione del dispositivo sulla statale 85 si sta battendo insieme al comitato Pro Trignina per farlo rimuovere. Già in passato il sindacalista aveva denunciato presunte irregolarità, le stesse che in qualche modo stanno permettendo agli automobilisti di vincere i ricorsi davanti al giudice. “La Prefettura quando viene in udienza difendere l’autovelox abusivo – dice ancora Di Schiavi – riempie pagine di inchiostro per far respingere i nostri ricorsi legittimi e fondati, ma nonostante le ordinanze vengano annullate ad una ad una davanti al giudice di pace, dall’Ufficio del Governo insistono nell’opporsi a oltranza ai ricorsi presentati dagli automobilisti. In molti – commenta il sindacalista della Fiadel – ci chiedono cosa ci sta a fare la prefettura di Isernia se va in modo così palese contro i cittadini, ma soprattutto ci chiedono – conclude Di Schiavi – cosa ci sia dietro questa storia degli autovelox di Macchia d’Isernia e Sesto Campano che, è utile ricordarlo, vengono gestiti da una ditta privata”. Certo è che la Prefettura di Isernia va avanti per la sua strada,convinta delle proprie ragioni. Ma neanche Fiadel e Pro Trignina, forti dei successi davanti al giudice di pace, intendo mollare. Hanno detto più volte che andranno avanti fino a quanto la macchinetta mangiasoldi – a loro avviso irregolare – non sarà rimossa.
Autovelox Macchia d’Isernia: annullate altre multe, la Fiadel attacca la Prefettura
