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giovedì, Aprile 25, 2024

Biblioteca Albino, contratti prorogati fino a dicembre. Ma i sindacati premono per una legge regionale sulla cultura

AttualitàBiblioteca Albino, contratti prorogati fino a dicembre. Ma i sindacati premono per una legge regionale sulla cultura

di TONINO DANESE

Cgil e Uil avevano annunciato azioni eclatanti, anche un’occupazione, se non si fosse trovata subito una soluzione per far continuare a lavorare i 14 dipendenti delle due cooperative che si occupano di alcuni servizi importanti alla Biblioteca Albino di Campobasso. La loro proroga in scadenza il 31 luglio. Secondo la riforma Delrio la cultura è una delle competenze tolte alle province.  Per l’Ente di Via Roma una doccia fredda che ha portato alla luce il problema della Biblioteca e l’impossibilità a gestirla per mancanza di fondi. Dopo un tira e molla, varie propoghe da parte  della Provincia, nell’ultimo incontro almeno fino a dicembre è stata trovata una soluzione tampone, con un’ulteriore proroga per i 14 lavoratori. Proroga che farà ancora l’ente amministrato da De Matteis, ma per i fondi una via sarà trovata da tecnici anche della Regione. L’impegno delle istituzioni al tavolo, sollecitate dai sindacati, è stato quello di indire entro fine anno un bando di gare per il servizio nel quale riassorbire i 14 lavoratori. Ma, come evidenziato da Franco Spina, Cgil, quello che serve è una legge regionale, quadro, sulla cultura, per dare indicazioni e certezze su come gestire al meglio il settore. Un settore su cui si spendono tante belle parole, ma che bisogna assolutamente regolamentare e non relegare in un angolino. Regione che sul punto si è impegnata già da settembre ad avviare un percorso. Ma anche in questo caso i sindacati vigileranno affinchè gli intenti non rimangano tali ma diventino fatti e non solo spot.

Le vertenze  lavoro sul tavolo sono numerose, con persone, famiglie, appese al filo della speranza per un futuro incerto. Ci sono anche i 115 ex lavoratori socialmente utili, assorbiti dagli anni 90 in cooperative che sono a addetti alle pulizie delle scuole. Dal Ministero i fondi sono diminuiti, gli appalti cambiano e per molti di loro si profila la mobilità. Adesso la pressione dei sindacati è sul governo nazionale, in quanto a livello locale i fondi, dicono, scarseggiano.

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