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martedì, Aprile 23, 2024

Indennità non dovute, sequestri a dipendenti Asrem di Termoli e Larino

AperturaIndennità non dovute, sequestri a dipendenti Asrem di Termoli e Larino

di FABRIZIO OCCHIONERO Soldi in busta paga in aggiunta al normale orario di lavoro che  invece non avrebbero dovuto percepire perché non previsto per l’incarico e il ruolo ricoperto in ufficio.

Straordinari maturati da dipendenti ed ex dipendenti dell’Asrem di Termoli finiti sotto la lente della Procura di Larino che nel 2011 ha aperto un’inchiesta in seguito a una denuncia su presunte indennità illegittime che hanno raggiunto in totale quasi centomila euro.

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nas di Campobasso, coordinati dal Capitano, Antonio Forciniti, si sono concentrate   sui contratti di alcuni tecnici e amministrativi dell’Asrem e sul meccanismo della pronta disponibilità che avrebbe permesso di incassare ogni mese delle somme non dovute.

Con l’ordinanza firmata dal Gip del Tribunale di Larino i militari nel nucleo specializzato hanno eseguito il sequestro preventivo delle rispettive somme di denaro sul conto corrente degli indagati.

Il danno causato al servizio sanitario nazionale viene contestato secondo le specifiche funzioni, anche ad ex amministratori che hanno lavorato o sono ancora dipendenti dell’Azienda sanitaria.

Si tratta di Vincenzo Ferrazzano e Giovanni Quici, entrambi già vicesindaco di Termoli e di Larino e di un altro tecnico.

Le indagini, che rientrano nel monitoraggio sulla spesa sanitaria legato al deficit finanziario, dopo accurati confronti e verifiche sulle buste paga e altri documenti contabili hanno portato i Carabinieri del Nas a individuare degli importi ritenuti illegittimi che i dipendenti avrebbero incassato per diverso tempo.

Fino a cinquecento euro al mese finiti dal 2010 al 2012 sui conti di professionisti che con le urgenze al Pronto Soccorso o nei reparti non hanno nulla a che fare ma hanno svolto mansioni all’ufficio tecnico del distretto sanitario.

Per recuperare i soldi che la Procura ritiene percepiti illecitamente il giudice aveva dato mandato ai carabinieri di sequestrare anche le auto degli indagati in caso di indisponibilità delle somme stabilite sui conti correnti.
Un’eventualità che non si è verificata.

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