«Questo è un bel coro, lo riproporremo al Papa in occasione della sua visita in Molise”.
L’annuncio a sorpresa monsignor Bregantini l’ha riservato al momento conclusivo della processione del venerdì santo, quando il coro di 700 elementi e i fedeli che hanno accompagnato per ore Gesù deposto e la madre distrutta dal dolore per le vie della città, sono rientrati nella chiesa di santa maria della croce. Il Teco vorrei, il canto che i campobassani amano sopra ogni cosa, verrà cantato il 5 luglio a papa Bergoglio, dopo la messa che il Molise gli dedicherà con gioia. Perché questo è un canto meraviglioso, un inno per la città e della città, che racchiude tutta la fatica e il dolore dell’uomo che si smarrisce davanti alle difficoltà della vita, ha spiegato il vescovo Bregantini.
Che la città e i suoi abitanti non abbiano da smarrirsi ma trovino la speranza, vadano avanti con fede e abbiano il coraggio e la forza di camminare lungo i sentieri della vita anche quando la luce non si intravede più all’orizzonte, ha augurato il vescovo.
Ed è a questo momento difficile di perdita di sicurezze che si è ispirata anche la preghiera del detenuto, ormai una tradizione legata al venerdì santo, come il grido di dolore del ladrone sulla croce che chiede a Gesù il perdono e uno sguardo di pietà e misericordia e ricevendo in cambio una promessa di salvezza.