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mercoledì, Aprile 24, 2024

Ridotte in schiavitù, filo diretto con la Polonia

AperturaRidotte in schiavitù, filo diretto con la Polonia

di ANNA MARIA DI MATTEO Processo in Corte d’Assise a Campobasso, per l’operazione Shanti.

Questa mattina in tribunale, dinanzi al giudice Elena Quaranta,  l’interrogatorio in videoconferenza di una delle ragazze polacche coinvolte nell’inchiesta. Nei giorni altre ragazze erano state sentite.

L’interrogatorio è stato condotto con  l’ausilio di una interprete nominata dal tribunale. In aula il Pm Fabio Papa ed alcuni degli avvocati difensori degli imputati.

L’operazione Shanti partì all’alba del 27 giugno del 2010 e portò all’arresto di 16 persone, molte delle quali di Campobasso.

Le accuse erano quelle di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, alla riduzione in schiavitù, al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione.

L’inchiesta consentì di smantellare una organizzazione trasnazionale, costituita da italiani, polacchi e rumeni che reclutavano ragazze dell’Est, attraverso annunci sui giornali, con la promessa di un posto di lavoro. Ma una volta arrivate in Italia venivano invece costrette a lavorare nei locali notturni.

Nel corso del blitz dei carabinieri furono posti i sigilli a due locali notturni  e sequestrati diversi appartamenti, acquistati con i proventi della tratta.

L’avvocato Angelo Piunno, legale di una donna rumena che secondo gli investigatori aveva un ruolo chiave all’interno dell’organizzazione, ha dichiarato la totale estraneità ai fatti della sua assistita.

Era una delle tante ragazze sfruttate nei night , ha dichiarato Piunno in diverse occasioni e dunque la sua posizione sarebbe assolutamente marginale.

Al termine dell’interrogatorio in videoconferenza il giudice ha rinviato l’udienza al 29 maggio. In quella sede saranno ascoltati i sei imputati coinvolti nell’inchiesta.

 

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