Jarno Calcagni, di Macerata, classe 79, è sicuramente uno di quegli atleti poco conosciuti ma che ha scritto pagine importanti per tanti appassionati di ciclismo e mountain bike a livello amatoriale. Sono centinai di migliaia gli appassionati che praticano il ciclismo amatoriale, che si spostano week end dopo week end per gareggiare in ogni parte d’Italia e spesso anche in Europa. Una passione viscerale per la bicicletta, che presuppone un impegno non solo negli allenamenti ma anche nell’alimentazione, nello stile di vita e nel sacrificio ad affrontare uno sport faticoso conducendo una vita normale. Insomma non sportivi professionisti, bensì eroi quotidiani che coltivano la loro passione continuando a svolgere un’attività lavorativa e seguire i ritmi che impone una famiglia.
Jarno rappresenta un’eccellenza di questa categoria, il suo curriculum parla chiaro:
fra i risultati di maggiore spicco:
2 Campionati italiani su strada
1 Campionato italiano di montagna
1 Campionato italiano xc
1 Campionato Europeo Marathon Mtb
Oltre a diverse prestigiose Gran Fondo sia strada che Mtb in giro per l’italia.
Insomma una serie impressionante di titoli, oggi Jarno è un preparatore atletico, è Maestro di Mtb della Fci e Tecnico do 1° Livello Fci, e prepara l’atleta amatoriale al rapporto con la bicicletta. Abbiamo incontrato Jarno a Campobasso, presso la palestra Fisioterapica Ricciardi, dove trova collocazione una volta al mese per svolgere la sua attività di consulenza e “messa in sella”.
“Prepararsi al rapporto con la bicicletta è fondamentale. Ognuno di noi ha delle caratteristiche fisiche, altezza, peso, postura, modo di sedersi sulla bicicletta. Ebbene io vado a lavorare proprio su questo aspetto, cercando l’assetto migliore per una performance confortevole e soprattutto per evitare delle patologie che possono nascere senza tener conto dei fattori che ho detto prima”.
La prevenzione è sicuramente uno degli aspetti fondamentali, come al Centro Fisioterapico Ricciardi, dove si lavora sul cliente a partire da una postura corretta da assumere tutti i giorni anche durante i tragitti in macchina oppure sul posto di lavoro.
“Come dice il detto prevenire è meglio che curare, chiaro che dobbiamo mettere nelle migliori condizioni l’atleta amatoriale di poter godere dell’esperienza in bicicletta. Senza dover tornare a casa e convivere con dolori o stanchezza dovute ad un modo sbagliato di sedersi in sella. Ognuno ha delle caratteristiche fisiche diverse, ed in base a quelle andiamo a lavorare. Allenarsi tanto, non vuol dire allenarsi bene, il tempo deve essere gestito nel migliore dei modi. L’allenamento è fondamentale ma lo è anche il riposo, e spesso gli atleti amatoriali non riescono a gestire al meglio le due cose”.
Infine un passaggio sui suoi risultati: “Ho ottenuto grandi successi, serve prepararsi nel migliore dei modi ma credo che il 60/70% di qualsiasi vittoria lo si deve alla forza mentale. La macchina, l’apparato fisico, funziona solo se la testa è a posto, altrimenti non ci sono muscoli che tengano. Sai cosa insegna questo sport, e lo sport in generale? A conoscere se stessi. A trovare le forze che albergano dentro di noi per affrontare il quotidiano. Nella vita di tutti i giorni molti sono schiacciati dai problemi, non riescono a reagire, non vedono vie d’uscita, quando invece se si è mentalmente preparati le soluzioni si trovano, una soluzione c’è sempre.”
Parole preziose, da custodire di ogni giorno.
Luigi di Lallo
