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Termoli, riuscita la prima “Settimana del povero”. Tanti giovani si avvicinano alla Caritas

AttualitàTermoli, riuscita la prima "Settimana del povero". Tanti giovani si avvicinano alla Caritas

Riuscita la prima “Settimana del povero – Caritas Aperta” organizzata dalla Caritas della Diocesi di Termoli-Larino. L’iniziativa si è conclusa domenica 18 novembre 2018 con la preghiera interreligiosa guidata dal vescovo, Gianfranco De Luca e una festa nel salone della mensa.

L’occasione, quella della seconda Giornata mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco, per condividere un momento di incontro, fraternità e riflessione partendo proprio dal tema indicato dal Santo Padre: “Questo povero grida e il Signore l’ascolta”.

Sono state numerose le attività organizzate dagli operatori e dai volontari Caritas nel corso della settimana compresa tra il 12 e il 18 novembre per coinvolgere tanti giovani del territorio e richiamare la comunità diocesana su temi importanti, quali il volontariato, la solidarietà e il servizio e far conoscere – con la possibilità di immergersi nel vivo delle esperienze – i numerosi servizi offerti nella Cittadella della Carità e incontrare tante persone che ogni giorno condividono un pasto caldo e vengono accolte con amore dalla ‘famiglia Caritas’ rispettando sempre la loro dignità e accompagnando ogni singola storia di vita guardandola “con gli occhi di Gesù Cristo”.

Il programma della Settimana del povero – Caritas Aperta ha previsto la colazione (in collaborazione con gli studenti dell’Istituto Alberghiero “Federico di Svevia” di Termoli); il pranzo (previsto durante tutto l’anno) a cura dei volontari della Caritas diocesana e la cena in collaborazione con i giovani delle parrocchie della Diocesi. Ogni mattina sono stati organizzati laboratori, incontri e testimonianze per gli studenti delle scuole superiori della città di Termoli con il contributo di varie realtà territoriali (Comunità di recupero ‘Il Noce’, Casa famiglia ‘Iktus – Lucia e Bernardo Bertolino, Comunità ‘Papa Giovanni XXIII’, Centro diurno “Chesensoha” e Centro sociolavorativo “Francesco Auciello” del Centro di Salute Mentale di Termoli). La festa conclusiva è stata animata dal gruppo scout clan Zenith-Archè Agesci Termoli 1.

L’iniziativa, sostenuta e incoraggiata dal nostro vescovo – afferma suor Lidia Gatti, direttore della Caritas di Termoli-Larinoha voluto rispondere al messaggio del Papa con un progetto concreto che si è posto l’obiettivo di aiutare i giovani ad avvicinarsi al mondo delle marginalità e delle povertà. Per favorire la collaborazione e il dialogo su questi temi è stata rinnovata un’apertura al territorio coinvolgendo le scuole e diverse realtà impegnate nel sociale e nell’accompagnamento degli ‘ultimi’. Tante esperienze che, nell’ascolto e nel confronto quotidiano, hanno cercato di favorire la creazione di una mentalità che consideri il povero come persona soggetto di diritti e non come lo scarto della società.

Ringraziamo di cuore quanti con sensibilità, disponibilità e impegno hanno condiviso con noi una settimana intensa rimanendo accanto, con un saluto, un abbraccio o una parola di conforto a tutte le persone che vengono accolte quotidianamente nella nostra struttura. Ricordo, infine, che ci sono varie possibilità rivolte ai giovani e non solo per vivere e condividere una esperienza di volontariato in Caritas, dove la porta resta sempre aperta a tutti”.

C’è ancora tempo fino al 25 novembre 2018 per partecipare al contest fotografico #FERMALINDIFFERENZA aperto a tutti e che consiste nello scatto di una foto che rappresenti la propria idea di povertà, il significato che si attribuisce a questa parola e che si vuole comunicare agli altri. La fotografia dovrà essere inviata sulla pagina Facebook Caritas Termoli – Larino o alla mail segreteria@caritastermolilarino.it.

La foto che otterrà più ‘like’ verrà utilizzata come copertina del Rapporto Caritas sulle Povertà e le Risorse 2019, un report realizzato dalla Caritas diocesana di Termoli – Larino in cui viene analizzato il contesto sociale, economico e relazionale del nostro territorio diocesano partendo dai dati del Centro di Ascolto.

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