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giovedì, Aprile 25, 2024

Sassinoro, sull’impianto di compostaggio da 22 mila tonnellate resta alta l’attenzione dei comitati

AperturaSassinoro, sull'impianto di compostaggio da 22 mila tonnellate resta alta l'attenzione dei comitati

Si torna a parlare del mega impianto di compostaggio di rifiuti previsto nel comune di Sassinoro, in pieno Parco del Matese, al confine tra Campania e Molise. A riaccendere i riflettori sulla vicenda sono le indiscrezioni trapelate dal quotidiano Punto Agro News e riprese dal TG 5. Secondo i due organi di stampa sulla vicenda starebbe indagando la Procura della Repubblica di Salerno.

Scrive il quotidiano salernitano: “Il pm Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta Sarastra che ha portato allo scioglimento del Comune di Scafati per camorra sta continuando ad indagare su quel filo sottile che lega il mondo imprenditoriale dalla Provincia di Salerno e di Napoli con esponenti politici della Regione Campania di Pd e Forza Italia. Intanto dalla Procura di Salerno l’inchiesta si allarga: nel gioco di nomi, cose e città, si è arrivati fino a Sassinoro”.

Il quotidiano online poi aggiunge: “Nel mirino c’è l’autorizzazione della Regione Campania, alla realizzazione e gestione di un impianto di messa in riserva, trattamento e recupero rifiuti per la produzione di compost, nel comune di Sassinoro, su richiesta della ditta New Vision. L’impianto sorge in un’area molto ricca da un punto di vista naturalistico ed ha una capacità di trattamento pari 22.000 tonnellate annue di rifiuti. Su quell’impianto, c’è in corso una battaglia tra Comuni della valle del Tammaro, Comitato di tutela e Provincia, contro la Regione Campania e la società New Vision: guerra legale, giudiziaria, politica e civile. Il comitato ha interpellato il Governo e la Procura di Benevento: davanti a possibili legami politici, però si è accesa un’altra luce, quella della Procura Antimafia di Salerno”.

Questo sul versante campano. Su quello molisano va ricordato che il Consiglio Regionale con un suo ordine del giorno ha preso posizione sulla vicenda, dichiarando la sua contrarietà ad un’opera prevista proprio sul confine tra Campania e Molise. L’ordine del giorno in questione, prevede la possibilità per la Regione di avviare qualsiasi iniziativa in difesa del proprio territorio. Non è quindi da escludere, soprattutto alla luce delle ultime novità, che anche dal fronte molisano possano partire iniziative di carattere legale. Tutto questo in attesa che il prossimo 8 gennaio sulla vicenda si pronunci il Tar della Campania per una serie di ricorsi legati ad aspetti controversi, primo tra tutti il mancato assoggettamento dell’impianto alla cosiddetta VIA, la valutazione di impatto ambientale.


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